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Venerdì, 19 Aprile 2024

La Madonna si inchina (ancora una volta) al covo del padrino

Sacro e profano. Processione e malavita. E' successo ancora una volta, a Palermo: domenica la Madonna del Carmine si è fermata a rendere onore al covo dell'ultimo padrino della mafia siciliana

Tutto sotto gli occhi dei giudici Falcone e Borsellino. Anche loro, purtroppo, non hanno potuto fare altro che guardare e tacere. Le loro foto che abbelliscono l'atrio della facoltà di Giurisprudenza di Palermo hanno dovuto assistere all'ennesimo scempio nel quartiere che fu di Alessandro D'Ambrogio, l'ultimo grande padrino di Cosa Nostra. Che fu, anzi è. Perché anche se il boss è rinchiuso nella sezione 41 bis del carcere di Novara, la sua presenza tra le vie di Ballarò è più forte che mai. Tanto che anche la Madonna del Carmine, come già successo a Oppido Mamertina, si è dovuta inchinare a lui. 

A raccontare il fattaccio sono Salvo Palazzolo e Giorgio Ruta su La Repubblica:

Domenica scorsa il boss Alessandro D’Ambrogio non c’era. Ma la processione ha voluto comunque rendergli onore: si è fermata proprio davanti all’agenzia di pompe funebri della sua famiglia. Un uomo di mezza età, con la casacca della confraternita di Maria Santissima del Monte Carmelo, urla: «Fermatevi». E così la processione della madonna del Carmine si ferma, mentre la banda continua a suonare. La vara tutta dorata di Maria immacolata si ferma davanti all’agenzia di pompe funebri della famiglia del capomafia Alessandro D’Ambrogio, uno dei nuovi capi carismatici di Cosa nostra palermitana. 

E la Madonna si è dovuta fermare a rendere onore a quello che negli anni era diventato il covo della nuova malavita palermitana. Sembra una sosta infinita, raccontano i due giornalisti di La Repubblica, la più lunga di tutto il corteo. I D’Ambrogio - i tre fratelli del boss sono in strada in disparte - non fanno né fuochi d’artificio, né offerte. Poi, Franco D’Ambrogio saluta con un sorriso. E la processione riprende. 

Fino a un anno e mezzo fa, in questi uffici arrivavano solo poche persone, scendevano da auto e moto di lusso e si infilavano velocemente dentro. Nell’agenzia di pompe funebri Alessandro D’Ambrogio organizzava i summit con i suoi fedelissimi. 

E fuori dall'agenzia si comportava come il padrone di un quartiere che negli anni era diventato suo. Due anni fa, portava orgoglioso la vara di questa Madonna con la casacca della confraternita. Ora che lui non c'è, la stessa Madonna si è fermata a rendergli omaggio. 

"È stata una fermata anomala", ammette a La Repubblica, fra’ Vincenzo, rettore della chiesa del Carmine Maggiore. "Anche quest’anno è accaduto. Io ero avanti, su via Maqueda, stavo recitando il santo rosario. A un certo punto mi sono ritrovato solo. Ho capito, sono tornato indietro di corsa, e ho visto la statua della madonna ferma. Qualcuno stava passando un bambino ai confrati, per fargli baciare la Vergine. Cosa dovevo fare? Era pur sempre un atto di devozione quello. Qualche attimo dopo, la campanella è suonata e la processione è andata avanti". 

Fonte: La Repubblica →
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