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Giovedì, 25 Aprile 2024

Grecia, 20mila profughi bloccati sull'isola di Lesbo: "Fateci andare via"

La tensione ormai è altissima. Gli scontri con la polizia sono frequenti, i residenti sono sempre più insofferenti e migliaia di persone si accalcano ogni giorno davanti agli uffici in attesa della registrazione necessaria per poter partire e proseguire il viaggio verso l'Europa

Per gli oltre 20mila rifugiati bloccati sull'isola greca di Lesbo, quelle antiche rovine avrebbero dovuto essere la prima tappa del loro viaggio verso il cuore dell'Europa e invece si sono rivelate essere la loro prigione. Un reportage del DailyMail ha raccontato la situazione dei rifugiati - la maggior parte provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan - come pure quella dei 100mila abitanti del piccolo isolotto nell'Egeo.

I migranti e le loro famiglie affollano le strade della capitale Mitilene, pregando i negozianti di lasciarli entrare e usare il bagno. Spesso dormono in strada, su pezzi di cartone: non se la sentono di andare nei campi allestiti poco lontano, preferiscono stare vicino al porto dove parte il traghetto per la Grecia, sperando di potervi trovare presto un posto. Frequenti i contrasti con le esigue forze di polizia presenti sull'isola. La situazione è incandescente e "la tensione sta spingendo tutti al limite", come ricorda il DailyMail. "Siamo scappati dalle macerie solo per ritrovarci in mezzo ad altre rovine", racconta Mohammed Salama, che si è lasciato alle spalle la devastazione di Damasco per cercare un posto sicuro dove stare e dove farsi raggiungere dalle sue quattro figlie e dalla moglie incinta che sono rimaste in Siria.

Lesbo è una delle tante isole greche vicine alla costa turca, dove giungono la maggior parte dei migranti in fuga. 

Per poter proseguire il proprio viaggio verso l'Europa, i profughi devono essere registrati dalla polizia e ottenere un documento ufficiale: senza quello non è possibile acquistare il biglietto per traghetto. Ma gli uffici per la registrazioni sono ormai al collasso e tutto è rallentato. Sotto un sole cocente, con un'umidità altissima, centinaia di persone si accalcano per ore davanti agli uffici. Le risse sono frequenti tra la folla accaldata e spesso interviene la polizia agitando i manganelli e urlando: 'Pisso!', che in greco significa: 'Andate via'". 

La tensione è forte anche tra gli abitanti dell'isola. Gli automobilisti strombazzano irritati per allontanare i migranti in mezzo alla strada, mentre i passanti alzano gli occhi al cielo in segno di disapprovazione. Molti indossano delle mascherine, convinti che i profughi portino malattie, e non manca chi si lamenta per i rifiuti gettati in mare. Ma ci sono anche persone cortesi, che cercano di aiutare i migranti.

Domenica circa 300 persone hanno inscenato una manifestazione nella zona del porto, alla quale la polizia ha risposto usando i manganelli. Due o tre volte al giorno parte un traghetto diretto al porto del Pireo, vicino Atene: ogni traghetto può trasportare al massimo 2000 persone. Ma tante restano a terra, ancora in fila per ottenere l'agognato documento, 

Fonte: Daily Mail →
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