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Giovedì, 25 Aprile 2024
SPAGNA / Spagna

"Vietare l'aborto tranne in caso di stupro o di malformazione del feto"

Decine di migliaia di persone hanno sfilato per le strade di Madrid per la prima grande manifestazione contro il progetto di legge del governo conservatore spagnolo che vuole sopprimere il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza

Al grido di "aborto libero!", decine di migliaia di persone hanno sfilato per le strade di Madrid per la prima grande manifestazione contro il progetto di legge del governo conservatore spagnolo che vuole sopprimere il diritto all'interruzione volontaria della gravidanza.

"Si tratta di una mobilitazione enorme. Siamo venuti a dire al governo che non vogliamo tornare indietro di 40 anni", ha affermato Begona Piñero dell'associazione "Las Comadres des Asturies", di cui un gruppo è partito ieri sul "treno per la libertà" da Gijon a Madrid.

"Gallardon, dimissioni", ha scandido a più riprese il corteo, indirizzando la protesta contro il ministro di Giustizia, Alberto Ruiz Gallardon, primo firmatario del disegno di legge. "Sono i miei diritti, è la mia vita", "aborto libero per non morire", hanno scritto sugli striscioni le manifestanti, provenienti da tutti gli angoli della Spagna per confluire davanti al Congresso, che dovrà prendere il esame il testo.

La legge attualmente in vigore in Spagna, approvata dal governo socialista di Zapatero, autorizza l'aborto fino alla 14esima settimana di gravidanza, per tutte le donne, senza giustificazione alcuna, e fino a 22 settimane nel caso di malformazione del feto o di grave pericolo per la salute psichica o fisica della gestante. Il disegno di legge dei popolari vieta l'interruzione di gravidanza, ad eccezione dei casi di stupro o di pericolo dimostrato per la vita della madre.

Circa 8 spagnoli su 10, secondo alcuni sondaggi sono contrari al controverso progetto di riforma che consente l'interruzione di gravidanza solo nel caso di violenza sessuale, di grave rischio per la salute psicofisica della madre, quando sia certificato da almeno 2 medici, e in caso di malformazione del feto incompatibile con la vita ed abroga così di fatto il diritto delle donne ad abortire nelle prime 14 settimane di gestazione. Il progetto è stato promosso per compiacere l'ala più conservatrice del Partido Popular in vista delle elezioni europee di maggio.

"Le donne- si legge in una nota della Cgil, che dall'Italia sostiene in tutti i modi la protesta - devono poter decidere della propria salute e della propria esistenza. Lo Stato non può sostituirsi a loro e legiferare sul corpo e sulle decisioni della loro vita. Pur nel più grande rispetto della coscienza e delle convinzioni di ognuno, una legge contro l'autodeterminazione, oltre ad oscurare il principio di laicità, evidenzierebbe ancora una volta la necessità di controllo sul corpo delle donne. Negare alle donne dei diritti che avevano conquistato solo tre anni fa- conclude la Cgil- rischia di far tornare la Spagna indietro di trent'anni".

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