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Venerdì, 29 Marzo 2024

Proteste contro la crisi in Bulgaria: sette persone si sono date fuoco

In tutto sono sette le persone che si sono date fuoco dall'inizio dell'ondata di proteste. Di queste, quattro sono morte

Continuano a verificarsi casi di autoimmolazioni in una Bulgaria pesantemente colpita dalla crisi e solcata da un'ondata di proteste contro la povertà e la corruzione che ha portato alla crisi del governo guidato da Boiko Borisov. Altre due persone si sono date fuoco questa settimana, portando a sette il numero di questi casi. L'ha riferito oggi la radio pubblica Bnr.

Un padre di famiglia di 41 anni oggi s'è buttato addosso benzina e s'è dato fuoco a Sitovo, un villaggio nella parte orientale del paese. L'uomo presenta ustioni sul 90 per cento del corpo, ma è cosciente nonostante la gravità delle ferite.

Ai medici ha detto di aver agito per disperazione. "Ne ho abbastanza. Non ho più pane, non ce n'è più", ripeteva l'uomo secondo la direttrice dell'ospedale Daniela Kostadinova.

Lunedì s'è dato fuoco un minatore, recentemente licenziato, di 59 anni. L'uomo vive nella piccola città mineraria di Bobov dol, nella parte orientale del paese.
L'uomo ha ustioni sul 30 per cento del corpo. E' stato salvato sul figlio che, con la giacca, è riuscito a spegnere le fiamme.

Il ministero dell'Interno non ha confermato per il momento che s'è trattato di immolazioni volontarie. In tutto sono sette le persone che si sono date fuoco dall'inizio dell'ondata di proteste. Di queste, quattro sono morte.

La Bulgaria dalla metà di febbraio è teatro di profonda tensione sociale. Manifestazioni, talvolta sfociate nella violenza, hanno spinto il governo di centrodestra guidato da Boiko Borisov a rassegnare le dimissioni. Le proteste sono state innescate dall'aumento delle tariffe elettriche, ma si sono presto allargate alle politiche economiche e alla corruzione nel paese dei Balcani.

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