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Giovedì, 25 Aprile 2024

Putin sulle Pussy Riot: "Dovevano restare a casa a cucinare"

Per il presidente russo l'atto delle Pussy Riot è paragonabile a "un'orgia in pubblico"

Difficile non tacciare di maschilismo l'ultima dichiarazione di Vladimir Putin, appena corretta in extremis, sulla vicenda Pussy Riot: "Se restavano a casa a cucinare, oppure se andavano in ufficio a lavorare non sarebbero state coinvolte. Ma se viene violata la legge, allora bisogna reagire".

Putin ha ricordato che le tre sono finite alla sbarra dopo una serie di azioni e blitz musicali: "io non le avevo neppure notate - ha detto - ma poi sono andate in chiesa. Se a voi interessa o piace che vengano attaccati i valori morali alla base di una società, prego, ma a noi questo non piace: i sentimenti religiosi vanno difesi".


Il capo del Cremlino, che ha paragonato l'azione delle tre ragazze a "un'orgia" in un luogo di culto, ha anche puntato il dito contro il "diverso trattamento" di una questione a suo avviso simile. "L'autore del film anti-islamico è in prigione negli Usa, mi par di capire. Va bene, ufficialmente lo è per ragioni diverse, ma non ne parla nessuno. E invece tutti parlano di queste ragazze che hanno offeso i sentimenti religiosi della gente. Bisognerebbe invece avere il coraggio di adottare lo stesso approccio".

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