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Venerdì, 29 Marzo 2024

Terrorismo, il documento segreto: "Così i detenuti si radicalizzano nelle carceri italiane"

Il Giornale pubblica alcuni stralci di un documento del Dipartimento amministrazione carceraria. La radicalizzazione avverrebbe anche, questa è la tesi, attraverso le prediche dell'odio disseminate da alcuni imam durante le preghiere quotidiane

C'è un rischio concreto di radicalizzazione nelle carceri italiane: lo scrive oggi Gian Micalessin sul Giornale, che pubblica alcuni stralci di un documento segreto del Dipartimento amministrazione carceraria.

La radicalizzazione avverrebbe anche, questa è la tesi, attraverso le prediche dell'odio disseminate da alcuni imam durante le preghiere quotidiane seguite dai migliaia di musulmani detenuti nelle carceri italiane.

Nel rapporto viene citata anche una "preghiera collettiva" durante la quale un imam, ascoltato e registrato dal Nucleo Investigativo Centrale, invitava a denunciare i collaboratori delle forze dell'ordine e a mantenere atteggiamenti omertosi. 

"Chi collabora con le forze dell'ordine come informatore, devi raccontare quello che ha fatto. Mentre chi ruba, dice bugie, fa un omicidio, tu non devi andarlo a raccontare. Imparate a non raccontare i fatti dei vostri fratelli". 

La medesima predica conteneva anche pesanti attacchi al "mondo occidentale":

"In tutta l'Europa non c'è pudore né rispetto, è pieno di malattie e d'immoralità".

Secondo il Dipartimento amministrazione carceraria, si tratta di "un chiaro esempio d'intolleranza per qualsiasi religione che non sia quella musulmana". Nel documento un criminale comune spiega la progressiva adesione in carcere alle tesi dello Stato Islamico. 

«In tale luogo il ristretto avrebbe conosciuto delle persone che lo ascoltavano e superavano l'afflizione della pena rivolgendosi a Dio. La fede li univa, e mentre lui cercava di rispondere in maniera sempre più solerte ai dettami del Corano, cresceva nel gruppo l'odio nei confronti dei loro carcerieri e di tutti quelli che mancavano nei loro doveri verso Dio. In questo momento sarebbe cambiata radicalmente la sua mentalità portandolo anche a pensare che chiunque non avesse rispettato la sharia avrebbe meritato la morte per decapitazione».

Fonte: Il Giornale →
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