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Venerdì, 19 Aprile 2024

Era già tutto pronto per il funerale: ventenne dichiarata morta si sveglia all'obitorio

Gli operatori delle pompe funebri si sono accorti che la ragazza respirava e aveva gli occhi aperti

Era stata dichiarata clinicamente morta e si trovava già all'obitorio quando gli addetti alle pompe funebri si sono accorti che era ancora viva. L'episodio si è verificato a Southfield, un sobborgo di Detroit, nel Michigan (Usa) e la protagonista di questa raccapricciante avventura è Timesha Beauchamp, 20 anni.

Il malore e la constatazione del decesso

Alle prime luci dell'alba di domenica 23 agosto, la ragazza - che soffre di una patologia cerebrale non meglio specificata, fin da quando era bambina - ha avuto un malore e i genitori l'hanno trovata priva di sensi. Al loro arrivo, i soccorritori hanno capito che si era trattato di un infarto: hanno cercato di rianimarla per oltre mezz'ora ma Timesha non dava cenni di vita. Proprio per questo il personale paramedico, vista la diagnosi e le condizioni della ragazza, non ha potuto fare a meno di proseguire con la procedura standard. Sul posto si è presentato un medico del pronto soccorso locale che dopo aver esaminato nuovamente la paziente e aver verificato che non respirava, ne ha constatato ufficialmente il decesso.

Timesha ha aperto gli occhi

Solo qualche ora dopo, in obitorio, il personale delle pompe funebri James H.Cole ha fatto l'agghiacciante scoperta. Improvvisamente ha notato che Timesha era ancora viva perchè stava respirando. Erano già in atto le procedure per la chiusura della bara e il funerale, quando la giovane ha aperto gli occhi e così, una volta chiamati i soccorsi, è stata portata immediatamente al Sinai Grace Hospital di Detroit dove è stata ricoverata in terapia intensiva.

Qui Timesha versa ora in condizioni critiche: anche se con battito cardiaco autonomo, è infatti attaccata a un respiratore. Al momento i medici che la assistono non sono in grado di fornire una prognosi: ad aver peggiorato la situazione di Timesha, il fatto di essere rimasta chiusa per oltre due ore in un sacco per cadaveri, dove la mancanza di ossigeno potrebbe aver aggravato il suo stato di salute.

L'attacco dell'avvocato

Quello che è successo alla ragazza, un episodio che ha sconvolto la comunità di Southfield, sarebbe il risultato di un "atto di negligenza" secondo l'avvocato della famiglia, Geoffrey Fieger. Ma il capo dei vigili del fuoco Jhonny Menifee che ha cercato di difendere l'operato dei paramedici, sottolineando la loro professionalità, ha anche ipotizzato che il risveglio della ventenne si possa essere verificato a causa della sindrome di Lazzaro, spiegata come una ripresa improvvisa e spontanea della circolazione e dei parametri vitali in seguito a uno choc.

Il legale Fieger ha avanzato anche qualche dubbio sulla correttezza della procedura eseguita dai paramedici, nel chiudere il corpo della ragazza nel sacco per cadaveri. Ancora una volta Menifee ha sottolineato la professionalità e l'esperienza degli operatori, precisando che, comunque sia, "le indagini sono in corso". 

Fonte: UsaToday →
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