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Giovedì, 25 Aprile 2024

La ragazzina violentata dal branco: si risveglia in una doccia con 15 uomini intorno

Una 16enne di Providence ha subito uno stupro di gruppo. Il video è finito su Facebook

Un video sconvolgente. Un video che è addirittura finito su Facebook. Solo il coraggio di una madre è riuscito a dare giustizia alla propria figlia. A Providence, negli Stati Uniti, è stato diffuso su Facebook il video di una violenza sessuale di gruppo ai danni di una 16enne mentre era senza conoscenza nella sua abitazione. A scoprirlo è stata la madre della giovane vittima che l'ha salvato in tempo e l'ha portato alla polizia permettendo il riconoscimento degli autori di questo gesto infame. La donna ha avuto il coraggio di denunciare tutto per dare giustizia alla figlia e il suo gesto ha portato finora all'arresto di otto uomini. A comunicarlo è stato il capo della polizia di Providence, il colonnello Huge Clements Jr che ha avuto parole durissime nei confronti degli aggressori. “L'aggressione è stata orribile, devastante, inquietante a tutti i livelli per questa giovane ragazza, per la sua famiglia e per questa comunità. I sospetti dovranno essere giudicati con la massima severità penale”. Il maggiore David Lapatin ha invece elogiato l'azione della madre senza la quale la polizia avrebbe avuto difficoltà ad arrivare a scoprire l'identità degli indagati.

La violenza 

La violenza è avvenuta a dicembre durante una festa in casa in una residenza di Glenham Street. La 16enne ricorda solo di aver bevuto e fumato marijuana per poi sentirsi male. Così ha deciso di cercare una camera da letto per provare a stendersi. In quel momento ha perso conoscenza svenendo sul letto. Allora ne ha approfittato il branco è entrato in azione. Un branco che sarebbe formato da una quindicina di persone. La 16enne si è trovata nuda sotto la doccia con attorno un gruppo di uomini. Una violenza inaudita che sembrava dovesse rimanere tra le mura della casa. Agli aggressori non è bastato: non solo hanno ripreso la violenza ma addirittura hanno pubblicato il video su Facebook. Immagini che hanno cominciato a girare e la notizia però della pubblicazione del video è arrivata all'orecchio della madre solo a marzo. Alla donna è stato detto che uno degli aggressori aveva filmato la violenza e l'aveva postata su Facebook. Così gli investigatori hanno potuto dare dei volti ai sospetti che avevano. La vittima aveva immediatamente denunciato rilasciando una dichiarazione che però, vista la gravità della situazione, era per forza di cosa lacunosa. Nelle carte degli investigatori c'erano solo sospettati, soprannomi di alcuni di loro ma nessuna prova concreta. Poi è arrivato il video su cui hanno lavorato i tecnici che sono riusciti a isolare le immagini di tutte le persone inquadrate.

Gli indagati 

Gli indagati sono tutti giovani tra i 19 e i 20 anni e solo uno, il più anziano, ha 25 anni. Tre di loro sono in custodia cautelare in carcere mentre gli altri cinque sono stati rilasciati dopo il pagamento di una cauzione. Il maggiore Lapatin ha dichiarato che le indagini non sono ancora chiuse e che si cercano anche i possibili altri aggressori. Il poliziotto ha commentato in maniera sconvolta l'accaduto: “Il caso non è chiuso in alcun modo. Il video è disgustoso da guardare – facendo notare che si tratta di immagini talmente forti da colpire anche investigatori esperti come lui. - Ho visto alcuni brutti omicidi tripli di bambini e questo è uno degli orrori che abbiamo avuto nella nostra città” ha commentato il poliziotto che lavora da 37 anni in polizia.

Fonte: NBC News →
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