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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Ragazze investite a Roma, l'amico in auto con Genovese: "Impossibile evitarle"

Le due ragazze investite, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, "sono sbucate all'improvviso, correvano mano nella mano. Mi creda, era impossibile evitarle. Pioveva, era buio, ma ricordo perfettamente cos'è successo: ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano" dice Davide A. al Messaggero

Ieri si sono celebrati a Roma i funerali di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, le due ragazze morte investite in corso Francia.

Il testimone che era in auto con Genovese oggi dice: "Impossibile evitarle". Le due ragazze "sono sbucate all'improvviso, correvano mano nella mano. Mi creda, era impossibile evitarle. Pioveva, era buio, ma ricordo perfettamente cos'è successo: ho visto due sagome apparire dal nulla e poi il corpo di una di loro rimbalzare sopra il cofano". 

Davide A., studente 20enne e amico dell'investitore Pietro Genovese, era in auto con lui una settimana fa al momento del tragico incidente.

Incidente Roma: Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli morte investite

"Eravamo appena andati via da una cena a casa di amici al Fleming dove avevamo festeggiato il ritorno di un amico dall'Erasmus. Avevamo bevuto qualche bicchiere di vino, niente di più. Era da poco passata la mezzanotte - dice Davide al Messaggero - e avevamo imboccato Corso Francia per andare verso il Treebar al Flaminio. Pietro guidava, io ero seduto accanto a lui e dietro di noi, sul sedile posteriore, c'era un altro nostro amico che al momento dell'incidente però stava mandando un messaggio con il cellulare e dice di non aver visto nulla". 

A che velocità andavate? "Non so, ma anche volendo non avremmo potuto correre. Su Corso Francia era appena scattato il semaforo verde e l'auto era ripartita da poco". 

Poi gli attimi della tragedia: "Mentre passavamo davanti a una macchina che aveva rallentato alla nostra destra sono sbucate due sagome. Correvano. Credo volessero scavalcare il guardrail per raggiungere l'altro lato della strada. Ricordo di aver sentito un botto tremendo. E di aver visto una di loro sopra il cofano dell'auto. E' successo tutto in una frazione di secondo. Il tempo di renderci conto di quello che era successo e accostare l'auto sulla destra, poco prima della rampa. Non potevamo inchiodare in mezzo alla strada. Dall'incidente al momento in cui ci siamo fermati saranno passati 5-10 secondi", ricorda ancora.

Davide a quel punto scende dalla macchina e vede "il corpo di una delle due ragazze per terra, mi sono avvicinato per sentire il battito, non si muoveva. Poco più avanti mi sono accorto che c'era anche l'altra ragazza sull'asfalto. Subito dopo di me sono scesi Pietro ed Edoardo. Le macchine continuavano a camminare, ricordo di aver visto una, forse due macchine investirle di nuovo". 

Piero Genovese "aveva bevuto un paio di bicchieri di vino, ma non era ubriaco o drogato: nessuno quella sera aveva fumato canne". "Qualcuno che aveva assistito all'incidente aveva già chiamato l'ambulanza, io ho chiamato i miei genitori, gli altri anche: eravamo tutti sotto choc". 

Fonte: RomaToday →
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