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Martedì, 19 Marzo 2024
Pakistan

La ragazzina di 12 anni sequestrata, legata e violentata per cinque mesi

Il caso nella provincia pakistana di Punjab. La denuncia del padre: "Costretta a pulire lo sterco degli animali". A riportare la notizia è il Telegraph

Una ragazzina cristiana di 12 anni sarebbe stata rapita e tenuta incatenata per cinque mesi nel cortile di casa di un uomo di 45 anni, a Faisalabad, nella provincia pakistana di Punjab. A denunciare il caso, prima alla polizia e poi alle associazioni che si occupano di diritti umani, sono stati i genitori della ragazzina. Secondo il Telegraph, che ha riportato la notizia, la 12enne sarebbe stata rapita il 12 giugno scorso. Il suo carciere l’avrebbe tenuta legata nel cortile di casa sua costringendola a lavorare e pulire lo sterco degli animali. Quando è stata liberata dalla polizia aveva dei profondi tagli alle caviglie provocati dalle catene. Il 45enne l’avrebbe violentata più volte costringendo la ragazzina a sposarlo.

Le associazioni per i diritti umani che si stanno occupando del caso sostengono che una denuncia presentata dai genitori della 12enne è stata ignorata per mesi dalla polizia. Parlando all’associazione 'Aid to the Church in Need', il padre della 12enne ha raccontato delle vessazioni a cui sarebbe stata sottoposta la figlia. "È stata trattata come una schiava e costretta a pulire la sporcizia in un allevamento di bestiame. [Lavorava] 24 ore su 24, 7 giorni su 7, era attaccata a una catena". Stando al suo racconto, sarebbe stato apostrofato anche in maniera razzista da un agente di polizia e deriso per la sua fede religiosa. In Pakistan la Cstituzione nazionale protegge la libertà religiosa, ma di fatto molto spesso le minoranze continuano a essere discriminate

Secondo l’Associazione Pakistani Cristiani in Italia -"fino a l'anno scorso, la conversione forzata delle ragazze cristianecontava circa 1000 casi all'anno. Poi nel 2020 i casi sono saliti a oltre 2000. Il contesto è sempre lo stesso. Di solito sono minorenni che si ritrovano ad essere rapite, costrette a convertirsi e a sposare il proprio rapitore. La situazione è andata peggiorando, e per questo ci sono state numerose manifestazioni degli indù e dei cristiani che hanno chiesto una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale, a fronte di una debole azione del governo per la loro difesa, e di una legislazione che ancora non prevede misure punitive severe per questi episodi. Perciò le minoranze vorrebbero un loro rappresentante presso il governo federale, e se il primo ministro Imran Khan non lo concede, rischia di trattare loro come cittadini di seconda categoria". 

Fonte: The Telegraph →
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