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Martedì, 23 Aprile 2024
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Buongiorno Today | "Italia a rischio guerra civile"

Continua lo scontro fra Letta e Renzi. Il segretario accusa, "dieci mesi di fallimenti", il premier replica: "Così diamo il paese a Berlusconi". Caso armi chimiche siriane a Gioia Tauro, la rabbia delle autorità calabresi: "Bonino non sa cos'è la democrazia, c'è il rischio guerra civile". Di nuovo Forconi: questa volta niente proteste, ma arresti. Incredibile rivelazione di un sito americano sul sequestro di Domenico Quirico in Siria: l'Italia pagò quattro milioni di euro per la liberazione del giornalista. Buongiorno, le notizie di venerdì 17 gennaio 2014.  

renzi matteo-2Renzi, che bordata a Letta: "Dieci mesi di fallimenti"

Continua a giurare di non volere prendere il suo posto, ma Matteo Renzi non perde occasione per lanciare bordate al compagno di partito e presidente del Consiglio Enrico Letta. L'ultima, in ordine di tempo, ieri alla direzione del Pd: "Nell'ultimo periodo sulle riforme è un elenco di fallimenti: nessuna riforma elettorale, è saltata l'ipotesi di una grande riforma istituzionale fermata alla quarta lettura. Da qualche anno sul tema delle riforme abbondano i ministri, scarseggiano i risultati. Il Pd si gioca la faccia. La prospettiva personale non è giocare un giochino tutto interno agli intrighi di Palazzo per andare a votare e prendere il posto di Enrico. Il governo se fa bene si merita un bravo", ma finora sono stati "dieci mesi di fallimenti". Link: Tgcom24



Letta, che risposta a Renzi: "Così diamo il Paese a Berlusconi"letta renzi-3

Incassato l'ennesimo "attacco" - anche se il segretario Pd giura che di questo non si tratta - il premier Enrico Letta ha replicato in un incontro serale con Matteo Renzi che dovrebbe essere stato tutt'altro che sereno. Il punto centrale della questione: il perno della maggioranza non può permettersi di avere al suo interno spaccature, visioni diverse e nemmeno indecisioni. "Le elezioni Europee sono alle porte, Grillo è sempre lì, pronto a fare il pieno di voti al minimo passo falso dei partiti, se il Pd non regge non è a rischio il governo, ma il Paese e la sua tenuta" ha spiegato Letta. Il tutto con l'enorme rischio di mettere in crisi il governo "e riconsegnare il paese ad Alfano e Berlusconi in quattro mesi: un capolavoro". Link: Corriere

Armi chimiche siriane a Gioia Tauro: "Rischio guerra civile"

C'è rabbia in Calabria dopo la decisione del governo di fare transitare le armi chimiche siriane dal porto di Gioia Tauro. Durissima la reazione del governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, che attacca Letta e Bonino: "Vogliono portare un territorio alla guerra civile. Il governo sappia che la Calabria non accetterà che questa operazione possa mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini e dell'ambiente". Il sindaco di Gioia Tauro, intanto, giura che non ne sapeva nulla. "Non mi avevano informato. Mettono a repentaglio la mia vita. Se succede qualcosa la popolazione mi viene a prendere con un forcone", ha affermato Renato Bellofiore. "E' gravissimo, forse il ministro Bonino non sa cos'è la democrazia. E' la solita scelta calata dall'alto. Link: Repubblica

manifesto forconi-2Forconi, violenza su commercianti: piovono gli arresti

La polizia ha arrestato 25 persone che, nel dicembre scorso, tra Andria e Barletta, hanno partecipato alle proteste indette dal movimento dei Forconi. Sette destinatari della misura sono stati posti ai domiciliari, mentre ad altri è stato imposto l'obbligo di dimora. Alcuni degli indagati sono accusati di aver obbligato imprenditori e commercianti a chiudere le proprie attività. Secondo l'accusa, durante le manifestazioni del 9 e 11 dicembre i partecipanti ai cortei, con violenza, imposero la chiusura di numerosi esercizi commerciali e tentarono di imporre la serrata a una banca. Link: Tgcom24


Quirico, l'Italia pagò i ribelli per la liberazione

L'Italia ha pagato quattro milioni di dollari come riscatto per la liberazione di Domenico Quirico, giornalista della "Stampa", e di Pierre Piccinin, docente belga, rimasti per 152 giorni ostaggi di banditi in Siria. A riferire la notizia del pagamento è l'autorevole sito Internet Foreign Policy, americano, che cita il negoziatore che ha preso parte all'opera per il rilascio. Si tratterebbe di un membro della coalizione di oppositori siriani in esilio, il quale afferma di aver consegnato personalmente il denaro ai rapitori in una zona frontaliera tra Libano e Siria. Link: Foreign Policy

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