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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Residenza all'estero per non pagare le tasse: "È la grande fuga"

Nel 2016 hanno chiesto l’iscrizione all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) 123.717 italiani, il 15% in più rispetto a due anni prima, un record assoluto

Sono sempre di più gli italiani che, per le ragioni più diverse, spostano la residenza all’estero. Basti pensare che nel 2016 hanno chiesto l’iscrizione all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) 123.717 italiani, il 15% in più rispetto a due anni prima, un record assoluto. Come racconta ItaliaOggi, in un decennio il flusso è aumentato del 49 per cento.

Il problema però è che moltissimi cambi di residenza sono fittizi, in tanti vogliono solo evitare di pagare le tasse in Italia. Non è un fenomeno èrettamente italiano, bensì comune a tutti i paesi più sviluppati.

In base agli ultimi dati Ocse, su oltre 30 miliardi annuali di evasione stimata a livello mondiale, oltre due terzi sono causati dall’esterovestizione di persone fisiche e giuridiche, cioè dallo shopping fiscale attuato spostando la residenza o la sede in paesi a bassa fiscalità.

Gli strumenti legislativi messi in campo per arginare il fenomeno ci sono, ma non bastano: scambio automatico di informazioni, indeducibilità dei costi, transfer pricing, e così via.  Agenzia delle entrate e Guardia di finanza lavorano tra mille difficoltà.

In pratica meno di un contribuente su mille può essere veramente verificato. Anche perché i criteri previsti per contestare la residenza fittizia sono piuttosto complessi e richiedono indagini lunghe e laboriose. Non è certo sufficiente dimostrare che la persona fisica è rimasta in Italia per più di 183 giorni l’anno.

Fonte: ItaliaOggi →
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