A tre mesi dalla sua morte riapre il pub di Carlone, prima vittima in città del coronavirus: "Ci guiderà da lassù"
Si riparte, in onore e nel ricordo di chi non c'è più. E l'abbraccio dei cagliaritani si fa sentire
Carlone Tivinio non c'è più. Il coronavirus l'ha strappato ai suoi cari a soli 42 anni. Lui, la più giovane vittima in Sardegna, era stato ricoverato il 29 febbraio ed era morto il 15 marzo a Cagliari. Aveva manifestato i sintomi del virus al rientro da una fiera a Rimini. I sospetti erano diventati realtà con l'esito del tampone. Poi il ricovero in ospedale, in isolamento, fino al tragico epilogo.
Il suo conosciutissimo locale, il Lima-Lima, dopo mesi di chiusura ha da pochi giorni riaperto le porte ai clienti: Carlo era molto amato e apprezzato per le sue qualità umane e professionali. Lo conoscevano in tanti a "Casteddu".
Il giorno della riapertura, la scorsa settimana, una piccola folla di amici si è ritrovata davanti al locale di via Iglesias.
La sua compagna di vita e i colleghi hanno deciso di ripartire. "Lima-Lima riapre grazie a tutti voi che ci siete sempre stati prima, durante e dopo, grazie al vostro amore e supporto. - si legge in un post sui social network - Sarà sicuramente un po' diverso, la vita ormai è diversa, ma nulla ci toglierà dei cari ricordi dal cuore, li conserveremo gelosamente, e ci aiuteranno a crearne dei nuovi. Carlo ci guiderà. Grazie ancora a tutti gli Amici per il tutto e #civediamoalbancone".
Si riparte, in onore e nel ricordo di chi non c'è più. E l'abbraccio dei cagliaritani si fa sentire.