Nuova laurea in giurisprudenza: numero chiuso per notai e avvocati
Il corso di laurea sarà rivoluzionato e reso più flessibile e professionalizzante. Prevista l'introduzione di un modello 4+1 finalizzato all'iscrizione agli albi professionali, con un numero chiuso per l'ultimo anno
Si prepara un deciso "restyling" per il corso di laurea in Giurisprudenza, ad oggi ancora a ciclo unico di cinque anni. Secondo quanto riportato dal Sole24Ore, un decreto del ministero dell'Istruzione cambierà a tutto, a partire "da una bozza preparata e condivisa dall'intera comunità scientifica sotto la guida del Consiglio universitario nazionale".
Il corso di laurea prevederà due strade distinte: da un lato il tradizionale modello del 3+2, dall'altro un modello 4+1, "finalizzato all'iscrizione agli albi professionali, degli avvocati e dei notai, con un numero programmato previsto per l'ultimo anno".
Tra le novità per il 3+2, che avrà più crediti formativi vincolati dalle previsioni nazionali, alcune riguardano soprattutto il biennio:
"Sarà in particolare il biennio a diventare più specialistico e a poter essere usato dai dipartimenti universitari tenendo conto delle nuove discipline, ma anche degli scambi internazionali. Nello spazio aperto dai crediti formativi liberi potranno entrare nuove materie e soprattutto si permetterà agli atenei di aprirsi alle vocazioni dei territori adattandosi così, con una formazione specifica, a quelle che sono le reali esigenze di quel mercato.
Rivoluzione in vista anche per il "vecchio" quinquennio, trasformato in un 4+1.
In sostanza, dopo quattro anni di formazione, lo studente in giurisprudenza potrà scegliere fra i diversi percorsi di specializzazione e contestualmente avrà la possibilità di svolgere 6 dei 18 mesi di praticantato durante il corso di studi, attuando quanto previsto dalla riforma forense (legge 247/12)