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Venerdì, 29 Marzo 2024

Pensioni, l'ultima ipotesi: "Restituzione solo per i redditi fino a 3mila euro"

Tutto gira intorno alla sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato il blocco della rivalutazione delle pensioni introdotto dal governo Monti. Rimborsare tutto a tutti costerebbe 10 miliardi di euro (per gli anni passati) più 5 miliardi di euro l’anno da ora in poi

Continuano a fare discutere le pensioni e i prossimi provvedimenti che metterà in atto il governo. E' sempre più probabile l’ipotesi del "non rimborsare tutto a tutti". Tutto gira intorno alla sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato il blocco della rivalutazione delle pensioni introdotto dal governo Monti. Rimborsare tutto a tutti costerebbe 10 miliardi di euro (per gli anni passati) più 5 miliardi di euro l’anno da ora in poi.

Troppi per le casse dello Stato. "Il rimborso della mancata indicizzazione non potrà essere per tutti, e ci sono dei precedenti della Consulta che avvalorano questa impostazione: il problema è la soglia sopra cui non far scattare l'indicizzazione". Fonti di palazzo Chigi confermano che l'adeguamento delle pensioni all'inflazione - dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato lo stop per quelle tre volte superiori al minimo previsto dalla Fornero - escluderà le pensioni più alte. Ma "il dibattito è sulla soglia", spiegano le fonti. Il punto fermo è che una analoga misura varata dal governo Prodi, per le pensioni 8 volte superiori al minimo, fu ritenuta legittima dalla Consulta.

Ma ora, è l'interpretazione di alcuni esponenti nel governo, nella sentenza della Corte costituzionale "ci sono motivi per ritenere compatibile una misura del genere anche per pensioni più basse". Le soluzioni tecniche allo studio "sono molte", ma ovviamente "va contemperata l'esigenza di sostenibilità dei conti pubblici con il rispetto della sentenza: non possiamo di certo fare un intervento che sarebbe bocciato nuovamente". Proprio su questo è in corso la discussione nel governo, che ovviamente tiene conto del numero degli assegni erogati: "Un tetto anche entro 6 volte il minimo praticamente comprende la quasi totalità delle pensioni...". Sicuramente una decisione non sarà presa in settimana: "C'è ancora tempo - spiegano dal governo - prima delle raccomandazioni della Commissione europea che dovrebbero arrivare mercoledì prossimo".

Lo schema di partenza, scrive il Corriere della Sera, è il correttivo pensato dal governo Letta. Per le pensioni fino a tre volte il minimo, poco meno di 1.500 euro lordi al mese, non cambia nulla perché il blocco non c’era e non ci sarà. Estendere al passato il correttivo Letta significherebbe prevedere un rimborso del 95% per le pensioni fra le tre e le quattro volte il minimo Inps, all’ingrosso fra 1.500 e 2 mila euro lordi al mese. Del 75% per lo scaglione fra i 2 mila e i 2.500 euro, del 50% fra i 2.500 e i 3 mila euro. Senza restituire nulla a chi è sopra i 3 mila euro lordi al mese.

Dai primi calcoli, però, sembra chiaro che la semplice estensione di questo schema non basterebbe. È possibile che la soglia della restituzione zero venga alzata intorno ai 3.500 lordi al mese. E che il blocco della rivalutazione venga confermato anche per il futuro ma per un periodo di un paio di anni, non di più, altrimenti sarebbe bocciato sempre dalla Corte costituzionale perché misure di questo tipo devono essere temporanee. Ma è molto probabile che le percentuali di rimborso per gli scaglioni intermedi siano molto più basse.

Fonte: Corriere della Sera →
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