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Giovedì, 18 Aprile 2024

"Mio figlio rifiutato dal catechismo perché disabile, ci siamo sentiti mortificati e feriti"

L'episodio, denunciato sulla pagina facebook di una onlus che si occupa di sensibilizzazione alla disabilità, sarebbe avvenuto in una parrocchia di Roma

Rifiutato dal catechismo perchè disabile. A raccontare la storia di Luca, un bimbo di 9 anni malato di distrofia muscolare, è la mamma Pia che si è sfogata sulla pagina facebook della onlus 'Vorreiprendereiltreno', associazione che si occupa di sensibilizzazione alla disabilità 

"Oggi eravamo pronti per iniziare le lezioni di catechismo e ci siamo quindi presentati in parrocchia, a Roma, per l'iscrizione ai corsi", racconta la donna. "Ma, con nostro grande sgomento, il sacerdote, invece di accoglierci come tutti gli altri, ci ha letteralmente buttati fuori". 

"Il sacerdote ci ha chiaramente detto, utilizzando un linguaggio offensivo, che Luca non poteva iscriversi in quanto disabile e che ciò avrebbe comportato per loro una responsabilità che non potevano assumersi, aggiungendo che la chiesa non è un centro di riabilitazione, né un 'parcheggio' per bambini con disabilità, per le mamme che cercano un'ora di svago". 

Parole che hanno profondamente ferito Luca e Pia. "Ci siamo sentiti male, mortificati e feriti da chi dell'accoglienza e l'inclusione dovrebbe farne una missione, ma noi - promette la donna - cercheremo di superare anche questo. Vorrei solo che si sappia che ci sono purtroppo in giro anche preti che indossano una tonaca - dice Pia - senza avere un anima".

La sede e nome del parroco sono stati volutamente censurati dalla onlus per evitare "odio e gogna mediatica". Resta la brutta esperienza di Luca e il rammarico della madre per aver visto la chiesa chiudere le porte del catechismo a suo figlio, volenteroso di intraprendere il percorso verso la Prima Comunione.

Il bimbo non può camminare, ma conduce una vita normale: va a scuola, ha tanti amici, esce e va al cinema. "Luca è un bambino perfettamente inserito nella società - sottolinea la madre - e fa tutto in maniera autonoma spostandosi con la sua carrozzina". 

"Mi sento svuotata, colpita nel profondo - dice la donna - ed ho bisogno di raccontare la mia brutta esperienza a qualcuno che possa capire il senso del mio vuoto". 

Fonte: Vorreiprendereiltreno →
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