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Mercoledì, 24 Aprile 2024

Bimbo ucciso dal padre, la madre: "Ci diceva ʼvi brucio tuttiʼ, ma nessuno mi ha aiutato"

È stato trasferito nell'ospedale psichiatrico Gianfranco Zani l'uomo che il 21 novembre ha appiccato fuoco alla casa dove viveva la moglie provocando la morte del figlio. Silvia non si dà pace: "Ho fatto di tutto per difendere i miei figli"

L'orribile vicenda di Sabbioneta (Mantova) dove Gianfranco Zani, artigiano di 53 anni, il 21 novembre ha appiccato il rogo che ha ucciso il figlio, rischia di finire nell'affollato novero del tragedie annunciate.

"Mi diceva, ?vi brucio tutto con voi dentro?": era stata questa una delle ultime minacce, rivolte alla famiglia come racconta Silvia Fojticova, la moglie dell'uomo che una settimana fa aveva depositato una richiesta di separazione e ora denuncia "Ho fatto di tutto per difenderli i miei figli, ma non mi hanno aiutato".

L'uomo era stato allontanato da casa dopo le aggressioni ai danni della moglie slovacca di 39 anni e dei figli, Alex (17 anni), Marco (13) e Fabio (3). Oltre alle denunce c'era stata una segnalazione dell'ospedale dopo la medicazione effettuata ad Alex per le ferite riportate a seguito dell'ennesima violenza domestica. 

Come scrive La Repubblica, il 9 novembre il marito viveva ancora con loro e dopo una crisi ha iniziato a essere aggressivo. Esisterebbe anche un video delle violenze e dopo l'ennesima denuncia dalla Procura di Mantova è scattata la richiesta di misura cautelare, ma il gip ha scelto di eseguire una misura più blanda: l'allontanamento dalla villetta e il divieto di avvicinarsi per il raggio di 100 metri.

La famiglia era stata anche trasferita in una casa protetta, in cui era stata per tre giorni, prima di fare ritorno nella casa dove è avvenuta la tragedia. Gli avvocati di Silvia avevano anche fatto richiesta per far cambiare la serratura, ma nessun giudice si era ancora pronunciato.

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"Quel giorno stavo rientrando a casa dopo aver accompagnato il più grande dei figli all'oratorio, Marco aveva deciso di rimanere a casa perché voleva giocare con la Playstation".

Una volta giunta in auto davanti al cancello della villa, la donna si è scontrata con il furgone del marito, che l'ha tamponata. Poi la corsa verso casa e il muro di fumo. Per soccorrere Marco ormai era troppo tardi.

"Alle volte quando chiamavo i carabinieri per denunciare un episodio violento, mi veniva detto 'signora porti pazienza...'", spiega.

Zani, che aveva precedenti per rapina e lesioni, è accusato di omicidio aggravato e incendio. Nell'ultimo anno era diventato sempre più violento, "beveva notte e giorno". "Anche prima era aggressivo, ma non a questi livelli", ha ammesso Silvia al Corriere della Sera. L'uomo, che era rinchiuso nel carcere di Cremona, ha negato di aver appiccato il fuoco. Ora è stato trasferito nell'ospedale psichiatrico per il rischio di atti di autolesionismo.

Fonte: La Repubblica →
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