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Giovedì, 25 Aprile 2024

Omicidio Sana, tutti assolti: autorizzate nuove indagini in Italia

Padre, fratello, madre e zia di Sana Cheema sono stati assolti "per mancanza di prove" dalla giustizia pakistana. Cosa cambia ora

Sono undici gli imputati per l'omicidio di Sana Cheema, la ragazza di 25 anni - cittadina italiana - strangolata in Pakistan prima di rientrare a Brescia, dove viveva. La giustizia pakistana li aveva assolti per mancanza di prove. Ora però dovranno fare i conti con gli inquirenti italiani, perché il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha autorizzato nuove indagini italiane sulla morte della giovane che viveva nel quartiere Fiumicello. Lo ha fatto sapere il procuratore generale di Brescia Pierluigi Maria dell'Osso che ha avocato l'inchiesta sulla morte di Sana, uccisa in patria un anno fa.

L'omicidio di Sana Cheema

Secondo l'accusa, Sana è stata uccisa nell'aprile 2018 da alcuni familiari perché aveva detto loro di voler sposare il fidanzato italiano. Tra gli imputati al processo, celebrato nel tribunale distrettuale di Gujrat, nel nord-est del Pakistan, c'erano anche il padre, la madre, lo zio e diversi altri familiari della ragazza. La magistratura bresciana avrebbe già acquisito tutti i fascicoli processuali e gli atti di polizia che riguardano il decesso di Sana, morta proprio poche ore prima di prendere un aereo per tornare a Brescia. La 25enne ha vissuto in città fino al gennaio del 2018: a Brescia aveva incontrato il ragazzo con il quale si era poi fidanzata e che voleva sposare.

Poi il ritorno in Pakistan, dove nel frattempo si erano trasferiti i genitori, per una vacanza. A dare l'allarme erano stati alcuni amici, che avevano visto in rete un video del funerale di Sana. Secondo la famiglia, la ragazza sarebbe morta in un incidente, ma l'autopsia ha stabilito che Sana è stata strangolata. In manette erano poi finiti un vice ispettore di polizia e un dipendente dell'Agenzia di Scienze forensi del Punjab, accusati di aver intascato una bustarella per alterare l'esame autoptico di Sana e attribuirne la morte a "cause naturali". Il padre, il fratello e lo zio confessarono in seguito di aver ucciso Sana perché aver disonorato la famiglia rifiutando un matrimonio combinato, ma poi ritrattarono la confessione.

Fonte: BresciaToday →
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