rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024

Migranti, Saviano risponde all'appello: "Ci sto, andiamo sulle navi che li salvano"

La risposta dell'autore di Gomorra alla lettera dello scrittore Sandro Veronesi: "Ricacciamo questo rigurgito razzista nella sua fogna"

"Portiamo su quelle navi le nostre voci e i nostri corpi". Roberto Saviano risponde all'appello di Sandro Veronesi. Ieri quest'ultimo ha scritto una lettera all'autore di Gomorra per invitarlo ad unirsi a lui e "mettere i corpi" sui barconi dei migranti, testimoniando in prima persona la sofferenza di chi affronta viaggi della speranza per fuggire da guerre e persecuzioni. "Metterci il corpo per me ha un significato solo: significa andare laggiù, dove lo scempio ha luogo, e starci, col proprio ingombro, le proprie necessità vitali, la propria resistenza, lì", scriveva Veronesi.

Veronesi a Saviano: "Andiamo coi migranti sulle navi". E Salvini: "Buon viaggio"

E oggi è arrivata la risposta di Saviano su Repubblica: "Caro Sandro, io ci sto, questa battaglia la combatto da anni e non ho alcuna paura di perdere perché sono certo di una cosa: saremo più grandi noi nella nostra sconfitta, che loro in questo barbaro trionfo". Il motivo che spinge Saviano a pubblicare questa contro-lettera va oltre la questione dei migranti e si sofferma più in generale sulla situazione politica e sull'approccio del governo:

"Dobbiamo chiamare a una insurrezione civile e democratica contro questa barbarie fondata sulla menzogna sistematica, ma non esiste un gesto unico. Ciascuno di noi, facendo il proprio lavoro con onestà, vivendo e trattando il prossimo con onestà, avrà fatto la sua parte".

Dai porti chiusi ai ricollocamenti: il piano di Salvini sui migranti

"Sandro - prosegue lo scrittore napoletano - prima ancora che a salire sulle imbarcazioni delle Ong attive nel Mediterraneo, invito le persone che hai citato, e tutte le altre che per mancanza di spazio non hai citato, a far sentire la propria voce senza aver paura, perché se la somma delle nostre paure dà spazio a questa barbarie, sarà il coraggio di tutti noi, uniti nelle nostre profonde diversità, a ricacciare questo rigurgito nella fogna da cui è uscito".

Saviano ribadisce che salvare vite in mare è legge: "Nessuna civiltà ha mai tradito questa legge, dai Fenici. Nessuno fino a oggi. E non è istinto di bontà, ma la regola della reciprocità: se non salvi non sarai salvato. E a chi si domanda come è potuto accadere che chi salva vite sia stato accusato di avere rapporti con i trafficanti di esseri umani, do una risposta semplice: scorciatoia. Le scorciatoie esistono per tutto, anche e soprattutto per la politica e per i politici. E chi più urla è chi ha meno competenze". 
 

Fonte: La Repubblica →
Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti, Saviano risponde all'appello: "Ci sto, andiamo sulle navi che li salvano"

Today è in caricamento