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Giovedì, 25 Aprile 2024

Muore investito, gli rubano il portafogli e vanno a prelevare: preso lo sciacallo

L’uomo, un 50enne di Guidonia, è stato rintracciato dagli agenti della polizia locale. La vittima, Fulvio Di Simone, era stato investito e ucciso da un tir e qualcuno aveva rubato il suo portafogli e prelevato denaro con il suo bancomat

Sarebbe un 50enne di Guidonia lo sciacallo che ha rubato il portafoglio di Fulvio Di Simone, il ciclista investito e ucciso da un tir su via Tiburtina venerdì scorso a Roma, per poi fare dei prelievi al bancomat utilizzando le sue carte.

Come racconta Mauro Cifelli su RomaToday, M.D. – queste le iniziali dell’uomo – non ha mostrato alcune pentimento. L’unica sua preoccupazione, manifestata agli agenti che lo hanno raggiunto nella ditta di trasporti di Guidonia dove è impiegato come trasportatore, è stata: “Adesso perderò il posto di lavoro?”.

A incastrare l’uomo diversi aspetti, ricostruiti dagli investigatori del IV Gruppo Tiburtino della Polizia Locale di Roma Capitale. Due in particolare: le immagini estrapolate da venti telecamere, comprese quelle del bancomat dove è stato prelevato il denaro – ed alcuni tatuaggi, ben visibili su mani e braccia.

Le indagini sullo "sciacallo di via Tiburtina"

Subito dopo l’incidente, la mancanza del portafoglio aveva complicato le indagini per risalire all’identità della vittima, fino a che i familiari di Di Simone, preoccupati dopo non averlo visto tornare si sono recati a sporgere denuncia per la sua scomparsa. Da lì si era riusciti a identificare la vittima, ma restava il nodo del portafoglio. La moglie di Di Simone nel frattempo aveva ricevuto due notifiche di altrettanti prelievi in due diverse banche, proprio negli orari in cui il marito era ancora incastrato sotto al tir che lo aveva travolto e ucciso poco prima.

Dalle immagini di videosorveglianza, gli inquirenti sono riusciti a individuare un uomo – sempre lo stesso – che ritira i soldi (due prelievi da 250 euro l’uno, a un quarto d’ora di distanza l’uno dall’altro), senza però riprendere il veicolo con il quale era arrivato presso i due bancomat, parcheggio distante. Proseguendo le indagini, i vigili urbani sono riusciti a mettere a fuoco il logo di una ditta di trasporti, ma non la targa, del furgone che era stato ripreso su via Tiburtina, dietro al tir che aveva poi travolto e ucciso Di Simone.

Da lì, si è arrivati all’individuazione della ditta e di M.D., accusato quindi di aver prelevato il denaro facilitato dalla presenza del codice pin contenuto nel portafoglio della vittima. Denunciato, ora la sua posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Per lui le accuse sono di appropriazione indebita e furto aggravati. Da determinare anche la posizione di una seconda persona, collega del 50enne, che si trovava nel furgone con lo sciacallo nel momento in cui derubava il portafoglio di Fulvio Di Simone, con il portadocumenti che ancora non è stato ritrovato. Il collega rischia una denuncia per favoreggiamento.

Fonte: RomaToday →
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