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Venerdì, 29 Marzo 2024

Pd, scioperano i volontari delle Feste dell'Unità: "No all'alleanza con Berlusconi"

I volontari delle mitiche "Feste dell'Unità": "Dopo l'alleanza con Berlusconi, qual è il progetto a cui dovremmo regalare il nostro tempo?"

Sono uno dei punti di riferimento storici del principale partito di centrosinistra.

I volontari che da sempre lavorano gratis per le kermesse estive del partito, le mitiche "Feste dell'Unità",  quest'anno vogliono incrociare le braccia: "Dopo l'alleanza con Berlusconi, qual è il progetto a cui dovremmo regalare il nostro tempo?". Il reportage de L'Espresso.

E' vivace il dibattito all'interno dei militanti del Partito Democratico per l'annuale chiamata alle cucine della Festa dell'Unità di Roma. Partecipare o scioperare: una decisione non è ancora stata presa.

Lucia Zabatta, già responsabile del dipartimento Università e Ricerca della federazione provinciale romana, è stata la prima a dar voce al pensiero di molti.

Lucia condivide in rete le sue perplessità rispetto al consueto servizio richiesto dal Pd Roma ai suoi iscritti, ovvero la gestione e l'organizzazione degli stand della Festa, da quelli culinari a quelli informativi. Lucia, insomma, si interroga se sia il caso o meno prestare la solita corvée nelle cucine, dove si preparano panini e salsicce, posto il cumulo di deludenti azioni intraprese dalla dirigenza nazionale negli ultimi mesi, dalla non-vittoria politica di febbraio al tradimento dei 101 durante l'elezione del Presidente della Repubblica, fino alla beffa del Governo di larghe intese.

Il feedback è immediato. Tanti sostenitori del Pd la pensano esattamente come Lucia. "Un segnale va dato, si trovino loro la ciurma per mandare avanti la baracca, così si accorgono cosa vuol dire tradire", dice Danilo. Carla propone invece "uno sciopero al contrario di tutti i volontari. Magari preceduto da un comunicato pubblico. Ma la nostra gente aspetta la Festa, non possiamo permetterci di disertarla, anche se lo meriterebbero".

Carlo Cotticelli, il Tesoriere della federazione romana, prende atto del disagio dei militanti: "Ci rendiamo conto del malessere diffuso fra i militanti e non possiamo obbligare nessuno a prestare opera di volontariato, ma vogliamo ricordare che la Festa è anche un momento di discussione e confronto".

Insomma, scontento e scarsa motivazione sono alla base dell'ammutinamento dei volontari dem: e se la Festa romana si farà nonostante tutto, lo stesso non può dirsi della piccola Festa della frazione di Ponte Valleceppi, a Perugia. Lì, già ad aprile scorso, 100 tesserati avevano firmato una mozione per rinunciare ai festeggiamenti. Piero Lo Leggio, segretario del circolo, aveva dichiarato alla tv del Partito Democratico: «Con quale faccia ci presentiamo se non condividiamo niente di quello che sta facendo il Pd?»..

Fonte: L'Espresso →
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