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Martedì, 19 Marzo 2024
la curva

Seconda ondata: perché i prossimi due giorni sono decisivi per capire cosa succederà

Il fisico Amici spiega che fino a inizio novembre "i decessi sono stati sempre l’1,3% dei nuovi casi di sette giorni prima. Per rimanere la stessa relazione ora l’aumento del numero dei morti dovrebbe rallentare, più o meno improvvisamente"

Il bollettino Covid del 5 novembre contiene un dato realmente preoccupante, più ancora del numero record di casi (oltre 34mila). E' il dato relativo ai decessi, 445 (erano 352 mercoledì), il 2 maggio in pieno lockdown erano stati 474. Si tratta di un salto indietro nel tempo allarmante, e di un elemento che va analizzato a mente fredda. 

Covid: il numero dei decessi quotidiani in aumento

Il fisico Amici spiega al Fatto Quotidiano: “È preoccupante: il dato è molto sopra la stima fatta il 30 ottobre, talmente tanto da spostare anche la media a sette giorni molto sopra la curva derivata dai nuovi casi”. Per un lungo mese, fino a inizio novembre "i decessi sono stati sempre l’1,3% dei nuovi casi di sette giorni prima. Per rimanere la stessa relazione tra due giorni anche l’aumento del numero dei morti dovrebbe rallentare, più o meno improvvisamente".

Se invece dovesse rimanere molto rapido o addirittura accelerasse, come ieri, sarebbe un segno molto forte che il dato sui nuovi casi non è più affidabile e che il rallentamento del 1° novembre è dovuto a un problema di test e non una reale minore velocità di diffusione del virus.

Il dato dei prossimi due giorni sarà quindi molto importante per capire come e quanto sta correndo il Sars-Cov-2 in Italia. "Non mi azzardo a fare stime per la settimana prossima - dice l'esperto - sia perché la curva ha appena girato, sia perché spero ancora arrivi a breve l’ulteriore rallentamento dovuto al Dpcm del 25 ottobre”.

Seconda ondata: il virus corre in tutta Italia (ma con molte differenze)

La seconda ondata coinvolge l'Italia intera, a differenza della prima quando il sud fu quasi completamente risparmiato. Il contagio procede molto diversamente da una regione all’altra: la media settimanale del rapporto tra nuovi positivi e tamponi ieri calava in Puglia, Campania, Molise e Valle d’Aosta; aumentava a ritmo ridotto in Basilicata, Trentino, Marche, Toscana, Piemonte e Lazio.

E cresceva, invece, in modo ancora deciso in tutte le altre a cominciare da Lombardia e Calabria.

"Prima il virus si concentrava solo in una parte del nostro Paese, ora purtroppo colpisce dappertutto e l'Italia non è tutta uguale - dice il Commissario Straordinario per l'emergenza Covid 19, Domenico Arcuri - Proprio per questo è stato introdotto un complesso ed articolato sistema di valutazione e monitoraggio fondato su 21 parametri che ha permesso e permetterà di graduare le misure per il contrasto e il contenimento dell'epidemia per ognuna delle 21 regioni e province autonome in cui è diviso il nostro Paese".  "Oggi  - ha aggiunto Arcuri - i territori italiani hanno attivato o sono in condizioni di attivare fino a 9518 posti letto in terapia intensiva, erano 5179 all'inizio dell'emergenza".

Intanto in Italia si sta per superare il mezzo milione di persone attualmente positive al coronavirus. Attualmente, secondo l'ultimo bollettino di ieri pomeriggio, in Italia sono positive 472.348 persone, 29.113 più del giorno precedente. Se il trend sarà confermato, quota 500.000 sarà raggiunta a breve.

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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