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Venerdì, 19 Aprile 2024

Noemi e Olimpia, due mamme e una casa popolare 'scambiata': "No alla guerra tra poveri"

Noemi Screponi è una mamma sfrattata con un bimbo di 8 anni. La donna ha riconsegnato la casa occupata, facendo entrare l'assegnataria: "Contenta per la famiglia che è entrata, ma io sono distrutta". La storia raccontata da RomaToday

Da occupante sotto sfratto, stamattina ha lasciato l'alloggio popolare che per lei e suo figlio Cristian è stata casa da circa un anno. "Sono contenta per la famiglia che è entrata, era un loro diritto, ma io sono distrutta", racconta. E' la storia di Noemi Screponi, raccontata da RomaToday. Olimpia, l'assegnataria dell'alloggio, è mamma di cinque figli e da 22 anni vive in un residence destinato all’emergenza abitativa: “In sole due stanze - racconta Olimpia -. Dopo tanti anni finalmente ho una casa ma mi spiace tanto per Noemi, anche lei è una mamma e anche lei ha diritto ad avere un posto in cui vivere”.

Noemi, mamma sfrattata con un bimbo di 8 anni: guarda il video

Solidarietà tra donne, tra mamme. Tra chi prova a sopravvivere ogni giorno con una famiglia da portare avanti. Una vicinanza tra le due che rende ancor più commovente tutto quello che accade intorno a loro: l’arrivo dell’addetto Ater, gli operai che smontano i mobili per portarli via con sé. Sotto il civico 4 di via Luigi Bombicci, a Pietralata, molte persone si sono ritrovate in solidarietà della giovane mamma. “Siamo qui non certo per protestare contro la famiglia assegnataria - dice Michelangelo Giglio di Asia Usb che ha organizzato l’assemblea stamattina -, ma per ribadire con forza il grosso deficit di alloggi popolari di questa città. Una situazione che vuole portare le persone ad una guerra tra poveri che noi non possiamo tollerare. Noemi deve avere una casa”.

La storia di Noemi e della sua “emergenza casa” arriva da lontano. Aveva solo 19 anni quando ha dato alla luce il piccolo Cristian, lo stesso anno in cui è stata inserita dal Comune in un residence in zona Anagnina, per poi andare in un altro al Divino Amore. “Dopo l’esperienza del residence avrebbe dovuto avere una casa popolare - continua Giglio -, invece le hanno dato il ‘buono casa’ che non è mai riuscita ad usare perché nessuno vuole affittate casa al Comune”. Da qui la scelta di occupare questa casa, vuota da molto tempo. “Alla fine ho cercato di rimediare uscendo bonariamente, consegnando le chiavi alla famiglia di Olimpia - conclude Noemi -, ma mi ritrovo per strada con un bambino di 8 anni”. 
 

Fonte: RomaToday →
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