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Venerdì, 19 Aprile 2024

Sondaggi politici: la base M5s vuole Conte leader e l'alleanza con il Pd

I sondaggi politici di Ilvo Diamanti per Demos & Pi dicono che gli elettori del MoVimento 5 Stelle vogliono per il 70% Giuseppe Conte leader M5s invece del direttorio. E la maggioranza di loro ritiene utile un'alleanza con il Pd

Il sondaggio di Demos & Pi illustrato oggi da Ilvo Diamanti su Repubblica parla degli elettori del MoVimento 5 Stelle e certifica l'apprezzamento per Giuseppe Conte, che per sette su dieci deve essere il nuovo capo del M5s. 

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Niente direttorio, quindi, come era stato previsto dalle ultime modifiche allo Statuto. Sei su dieci vogliono un nuovo leader mentre meno di quattro (ovvero il 37%) preferirebbero un organo plurale. La figura di Conte sembra aver ricostruito un clima di maggiore fiducia intorno al partito. Oltre il 70% dei suoi elettori, infatti, afferma di non aver dubbi sulla scelta di Conte come nuovo capo politico Gli altri leader raccolgono frammenti di consenso: Luigi Di Maio il 6 per cento, Di Battista, Crimi, lo stesso Grillo il 3%. Il M5s, nelle intenzioni dei suoi elettori, si presenta, quindi, come un soggetto politico “personalizzato", come del resto anche la Lega di Salvini e Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. 

Un terzo degli elettori M5s ritiene anche giusto costruire un'alleanza elettorale con il Partito Democratico. Il 40% invece preferirebbe un’alleanza senza vincoli:

Quasi l’esatto inverso di ciò che pensano gli elettori del Pd, tra i quali il 40% si dice favorevole a realizzare una coalizione, mentre il 30% preferirebbe un’intesa, senza rinunciare alla propria autonomia. Tuttavia, circa il 70% della base dei due partiti immagina e vorrebbe un percorso comune. Pur mantenendo la propria specificità e la propria autonomia. Senza divenire, cioè, un “PDa5S”. 

Secondo Demos & Pi dopo l’estate del 2019 nel M5s si è verificato uno spostamento verso sinistra, che risulta particolarmente accentuato nell’ultimo anno. Probabilmente influenzato dal cambiamento di alleanze e di posizione del partito sullo scenario politico nazionale.

Un’interpretazione che risulta avvalorata dalla vicinanza espressa dagli elettori del M5S verso gli altri partiti. Infatti, la base del M5S insegue le – e si adatta alle – scelte e alleanze del gruppo dirigente del partito. Così, da (Centro) Destra si sposta a (Centro) Sinistra. E, mentre si allontana dalla Lega, si avvicina al Pd e a LeU.

Sondaggi politici: il Pd perde ancora, in crescita Lega, M5s e Giorgia Meloni

Intanto i sondaggi politici confermano la crescita dei grillini e le perdite dei Dem. Secondo la rilevazione di Index Research per Piazzapulita di giovedì scorso la Lega è al 24% e cresce dello 0,6% rispetto a due settimane fa mentre il Partito Democratico è sì al secondo posto nelle preferenze del campione con il 18%, ma perde l'1,1%. Al terzo posto c'è Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni che ha quadruplicato i suoi voti rispetto alle elezioni del 2018 e ora è al 16,6%, in crescita dello 0,1% rispetto a due settimane fa. Il M5s, con Conte leader, è al 15,3% e guadagna lo 0,8%.

A Forza Italia il sondaggio politico di Index Research attribuisce il 7% (-0,1% rispetto a due settimane fa) e Azione di Carlo Calenda è al 3,9% (-0,1%) mentre Sinistra Italiana arriva al 3,8% (+0,1%) e Italia Viva di Matteo Renzi è al 2,8% (-0,1%). Infine, la fiducia in Draghi è al 63%, in calo di quasi un punto percentuale mentre quella nel suo governo è al 46% (-0,4%). 

Martedì i sondaggi politici sui dati di Ipsos e Emg per DiMartedì e Cartabianca confermavano la crescita di Fratelli d'Italia - sopra il Partito Democratico - e la Lega come primo partito il primo partito, anche se c'è una sorpresa: secondo il campione di Nando Pagnoncelli gli italiani preferirebbero Conte e Letta a Salvini e Meloni al governo dopo l'esperienza Draghi. Nel dettaglio secondo la rilevazione di Emg la Lega era il primo partito con il 22% delle preferenze ma perdeva mezzo punto percentuale rispetto alla settimana scorsa, mentre il MoVimento 5 Stelle arretrava dell'1,4% ed è al 20%. Fratelli d'Italia era al 16,8% e guadagnava uno 0,4% mentre il Pd compiva un balzo del 2,1% rispetto alla scorsa settimana e arrivava al 16,1%. Forza Italia era al 6,5% (-0,3%) e Italia Viva al 4% (anche la formazione di Renzi perde lo 0,3%). Azione di Carlo Calenda era al 2,9% mentre i Verdi erano all'1,9%. Seguivano Sinistra Italiana con l'1,8% (in crescita dello 0,1%), Articolo 1 - Mdp con l'1,6% e Più Europa con l'1,5% (perdeva lo 0,3% dopo le dimissioni di Bonino e il caos nel congresso). Chiude la graduatoria Cambiamo! di Giovanni Toti con l'1,3%. 

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Fonte: La Repubblica →
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