I vigili che usano le auto del comando come taxi privati
Bufera sulla Polizia municipale di Albano Laziale, in provincia di Roma. Il comandante e il vice sono stati interdetti con sospensione dall'Ufficio per le ipotesi di truffa, peculato d'uso e abuso d'ufficio
ROMA - Le auto di servizio usate per motivi personali, fuori dal territorio comunale, impiegando personale dell'ufficio come "autisti privati".
Con questa accuse il comandante e il vice della Polizia locale di Albano Laziale (Roma) sono stati sospesi, dopo le ordinanze emesse in via cautelare per le ipotesi di truffa, peculato d'uso e abuso d'ufficio.
Un anno di attività di indagine, con servizi di osservazione, pedinamenti e testimonianze dei dipendenti del Comando, acquisizione di tabulati e documenti, ha accertato che il comandante e il suo vice, avendo la disponibilità di auto con colori di istituto e civili di proprietà comunale assegnate per compiti istituzionali, ne facevano tutt'altro uso.
Il personale veniva sistematicamente "distolto" dalle attività istituzionali durante gli orari di servizio e anche in straordinario, con conseguente danno patrimoniale all’ente di appartenenza anche per le spese di rifornimento carburante poste a carico dell’ente pubblico e quindi dei contribuenti.
