Un colpo di pistola nella sua camera da letto. Così si è tolta la vita una sposa bambina di 14 anni nel sudest della Turchia. Un proiettile sparato poco dopo aver dato alla luce il suo secondo figlio.

Una vita difficile, di quelle che stentiamo a credere possano essere vissute nel XXI secolo. La piccola aveva solo 11 anni quando era stata "data in sposa" a un uomo più grande di lei. A 12 anni era già diventata madre, quando a quell'età si dovrebbe avere ancora il diritto di essere figlie. E un anno dopo la seconda gravidanza. Il parto. E il bambino che però muore ancora neonato per cause naturali.

Secondo la famiglia del marito la giovane madre era caduta in forte depressione dopo la morte del figlioletto. Da qui la decisione di togliersi la vita. Ma in tutta questa storia, innegabile, la colpa di un sistema patriarcale che, nonostante la legge, come nel caso della Turchia, lo vieti, costringe bambine neanche adolescenti a sposarsi, quasi sempre con sconosciuti, e a diventare madri prima del tempo. Esponendole a rischi psicologici che, come in questo caso, possono trasformarsi in tragedie.