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Giovedì, 28 Marzo 2024

Dal bikini al burqa: la nuova vita delle spose dell'Isis

Il New York Times racconta la vita delle donne che hanno deciso di aderire allo Stato islamico. Hanno abbandonato il loro passato di libertà e sono diventate poliziotte del Califfo

Un reportage del New York Times racconta la vita delle donne di Raqqa che hanno voluto aderire all'Isis. Donne che venivano da "un passato di libertà, bikini e università" e hanno deciso, più o meno scientemente, di unirsi alla polizia femminile del Califfato.

Oggi a Raqqa, capitale del sedicente Stato islamico, chi non rispetta la sharia rischia decapitazioni e lapidazioni e le donne possono uscire di casa solo se accompagnate da un parente maschio. Ma non è stato sempre così. Azadeh Moaveni, giornalista del New York Times, ha confrontato il presente e il passato della città siriana attraverso le interviste a tre ragazze ventenni siriane ora scappate in Turchia. Il reportage è stato ripreso dal Corriere della Sera

Dua, Aws e Asma appartenevano a una generazione di donne siriane che godeva di un’indipendenza assai superiore al passato. Si mischiavano liberamente ai ragazzi, socializzavano e studiavano in una città caratterizzata da diversità religiosa e da costumi piuttosto aperti. Molte donne si vestivano con abiti sportivi, lasciando scoperte le ginocchia e le braccia d’estate, e truccandosi. E anche se alcune abitanti più conservatrici di Raqqa indossavano l’abaya e il velo, un numero crescente frequentava l’università, sposandosi sempre più tardi.

Poi nel 2014 l'Isis ha preso il controllo della città e la vita è cambiata del tutto. 

Le cugine Aws e Dua, 25 e 20 anni, hanno sposato due miliziani, la prima costretta dai genitori, la seconda per romanticismo («Aveva visto troppi film con Di Caprio»). Era un modo per tutelare le proprie famiglie e c’erano vantaggi nell’avere un marito «foreign fighter» (salario, appartamento con cucina europea). Si erano perfino innamorate, anche se costrette a usare i contraccettivi perché i loro sposi erano destinati a diventare dei kamikaze, e la prole li avrebbe resi più restii al sacrificio. Tutte e tre si sono unite alla Brigata Al Khansaa, l’unità di polizia femminile creata per far rispettare le norme della sharia.

Dua, Aws e Asma hanno scelto la fuga una volta vedove.

Donne siriane in fuga dall'Isis strappano il velo | Foto da Twitter

Fonte: Corriere della Sera →
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