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Giovedì, 25 Aprile 2024

Spiagge in svendita, l'ennesimo scandalo italiano: "Niente aste e concessioni a pochi euro"

L'Espresso racconta di una situazione in un certo senso fuori controllo: litorali assegnati senza asta, concessioni rilasciate per pochi euro con enormi guadagni per i gestori e scarse (a volte nulle) entrate per lo Stato

La stagione turistica è ormai alle spalle. Ma la svendita delle spiagge italiane prosegue implacabile, senza sosta.

L'Espresso racconta di una situazione in un certo senso fuori controllo: litorali assegnati senza asta, concessioni rilasciate per pochi euro con enormi guadagni per i gestori e scarse (a volte nulle) entrate per lo Stato.

Il problema non è passato inosservato in Europa, ma sono numerosissimi i politici, in parlamento, ma anche negli enti locali, a darsi da fare per conto dei 32 mila concessionari di stabilimenti balneari italiani.

Quattro anni fa il commissario Ue alla concorrenza ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia perché le concessioni ai lidi sono contrarie ai principi della concorrenza e della libertà di stabilimento, disciplinata dalla celebre direttiva Bolkestein, perché non vengono assegnate attraverso gara e in pratica vengono rinnovate in automatico di sei anni in sei anni.

Racconta L'Espresso:

Oltretutto rendono pochissimo. Nel 2012 l’agenzia del Demanio ha incassato 102,6 milioni di euro dagli oltre 30 mila imprenditori delle spiagge. In media, poco più di 3 mila euro a testa per stabilimenti che possono superare i 10 mila metri quadri e i 10 mila euro a testa di abbonamento stagionale. Questi avamposti del turismo d’élite offrono servizi di spa, attività sportive, discoteche, ristorazione, kinderheim, imbarcazioni da diporto, animazione. I loro canoni crescono di pochi euro all’anno con gli adeguamenti Istat.

Come se non bastasse gli spazi per l’evasione sono ampi, come dimostrano i blitz della Guardia di Finanza a Ferragosto:

Il versiliese Twiga, fondato dal quartetto Flavio Briatore-Daniela Santanchè-Marcello Lippi-Paolo Brosio, potrebbe sborsare qualcosa in più dei 14 mila euro annuali che paga adesso per occupare 4.484 metri quadri di suolo demaniale. E il Twiga paga tanto in confronto allo stabilimento Saporetti di Sabaudia, meta estiva di Francesco Totti e signora (meno di 10 mila euro per 6.500 metri quadri), o rispetto all’Incanto, il lido monopolista della spiaggia grande di Positano, che occupa oltre 5 mila metri quadri al prezzo di un monolocale (9.200 euro).

Fonte: L'Espresso →
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