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Martedì, 23 Aprile 2024
Solitudine

Covid: la stanza per gli abbracci "di plastica" nelle Rsa

I sindacati dei pensionati lombardi - Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Uilp - chiedono a Regione Lombardia di creare dentro alle case di riposo dei luoghi in cui gli ospiti possano incontrare i propri cari e sfuggire così per un attimo all'infinita quarantena

Soli, isolati. Ma non dimenticati. Che il contatto umano faccia parte della cura è poco ma sicuro, contro la depressione, la paura e le difficoltà nel bel mezzo di una pandemia. I sindacati dei pensionati lombardi - Spi Cgil, Fnp Cisl e Uil Uilp - chiedono a regione Lombardia di creare dentro alle Rsa delle "stanze degli abbracci", luoghi in cui gli ospiti delle case di riposo possano incontrare i propri cari e sfuggire così per un attimo all'infinita quarantena alla quale sono obbligati. Lo racconta Carmine Ranieri Guarino su MilanoToday.

La stanza degli abbracci nelle Rsa

Le visite nelle Rsa sono vietate da tempo, per cercare in tutti i modi di tenere il coronavirus fuori dalle loro strutture, colpite pesantemene a marzo e aprile, soprattutto proprio in Lombardia.  L'idea è nata dopo che una Rsa di Castelfranco Veneto, la Domenico Sartor, ha dato vita a un progetto del genere. Da lì la richiesta delle sigle a regione Lombardia di prendere spunto.

"Importiamo gli abbracci nelle Rsa per vincere lo stato di solitudine e di isolamento in cui versano gli anziani", si legge nell'appello dei sindacati. “Rimane inopportuno e inaccettabile che le persone anziane ricoverate nelle Residenze sanitarie assistenziali per anziani, soprattutto quelle affette da demenza o Alzheimer, continuino ad essere private della presenza dei familiari e lasciate in totale solitudine", fanno sapere i segretari Federica Trapletti, Emilio Didonè e Serena Bontempelli.

"È dimostrato che tanti anziani muoiono per solitudine e abbandono"

"Anche con gli ultimi provvedimenti, così come per tutti quelli emanati durante la pandemia, regione Lombardia continua a scaricare responsabilità, dando carta bianca alle direzioni sanitarie delle strutture residenziali Rsa e Rsd per quanto riguarda l'accesso dei parenti, in particolare del familiare principale, che continuano ad essere esclusi dalla visita, dalla cura e all'accompagnamento del proprio caro", hanno evidenziato dai sindacati, rimarcando che "per impedire mesi di isolamento forzato agli ospiti anziani, senza possibilità di incontrare e soprattutto abbracciare i propri cari, si poteva e si può fare di più".

"Ristabilire al più presto le visite dei familiari"

"Basta con lo scaricabarile, servono indicazioni chiare a tutte le Rsa, che vanno riadeguate, a partire dalla sicurezza, perché sia possibile ristabilire al più presto le visite dei familiari, con la possibilità anche di videochiamate. Il contatto con l'esterno, i familiari, i volontari è vitale per le persone avanti negli anni: è dimostrato che ne va della loro salute psichica e fisica. Occorrono discontinuità e un forte cambiamento di passo. Una situazione straordinaria - hanno concluso le sigle - si affronta con provvedimenti straordinari anche nelle Rsa”.

La decisione di incentivare le visite tra parenti, pur con la barriera fisica e difensiva della “parete di plastica”, sarebbe fondamentale per la salute degli anziani come lo è uscire di casa quando è possibile e mantenere rapporti sociali con parenti e amici, nel rispetto delle norme sul distanziamento, l’uso della mascherina anche in casa quando si ricevono visite e il lavaggio frequente delle mani.

Silvia Roggiani, segretario metropolitano del Pd milanese, appoggia la richiesta. "Regione Lombardia sostenga le Rsa per realizzare degli spazi dove gli ospiti possano abbracciarsi con i loro cari. La solitudine e l'isolamento possono avere effetti devastanti".

Fonte: MilanoToday →
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