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Sabato, 20 Aprile 2024

"Dopo il boato corsi da mia madre": 38 anni fa la strage alla stazione di Bologna

"Non ho ancora capito perché l'hanno fatto", questo il grido di dolore di Roberta Buldrini, figlia della titolare della tabaccheria della stazione a un passo dalla sala d'attesa devastata in una strage rimasta avvolta nel mistero

I giorni di chiusura segnati su un calendario appeso al muro, la settimana di ferie che arriva dopo un anno di duro lavoro, scelta un po' per esigenza e forse anche un po' per caso. Come era solito in quegli anni in cui le città diventavano deserte un mese l'anno, le vacanze si facevano sempre in agosto. E così, destino vuole che il negozio di tabaccheria sul primo binario della Stazione Centrale di Bologna, avesse scelto di abbassare le serrande sabato 2 agosto 1980. Decisioni banali che cambiano la storia di intere famiglie perchè quel giorno è ricordato da tutti per essere il maledetto giorno della strage di Bologna.  

Alle 10.25 del 2 agosto 1980 una bomba esplose nella sala d'aspetto della stazione dei treni uccidendo 85 persone. Come ogni anno, il ricordo diventa anche l'occasione per i familiari delle vittime di chiedere giustizia per una strage di cui furono individuati gli esecutori materiali, esponenti dell'estremismo di destra, ma non i mandanti.

Bologna, 2 agosto 1980: la strage nei video dei Vigili del Fuoco

Roberta Buldrini è la figlia dei titolari della tabaccheria della stazione, quella le cui pareti (per un lato) erano in condivisione con la sala d'attesa della prima classe ed è lei, nel giorno del 38° anniversario della strage, che racconta quello che è stato per lei il 2 agosto 1980. 

"La mattina del 2 agosto ero alla Coop di San Vitale a fare degli acquisti quando sentimmo tutti quel forte boato - prosegue il ricordo di Roberta raccolto da Erika Bertossi di Bologna Today - Ebbi subito una bruttissima sensazione e solo poco dopo in un altro negozio qualcuno disse che era successo qualcosa in stazione e che quell'esplosione arrivava proprio da lì. Dovevo andare a vedere cosa era successo perchè nonostante quel giorno fosse il primo giorno di chiusura per ferie dell'attività di famiglia, mia mamma poteva comunque essere in negozio per sistemare le cose o semplicemente per prendere le sigarette come spesso faceva".

"Arrivai dal Piazzale Est, quello di fronte all'autostazione e riuscii a farmi strada verso il negozio. In stazione trovai la disperazione. Una scena apocalittica con persone che correvano in ogni direzione e più mi avvicinavo al primo binario e più le cose diventavano tragiche, con macerie ovunque e gente che le spostava per liberare i feriti. E anche i morti. Nell'atrio un buco enorme e il mio negozio che non esisteva più".

bologna strage 1980-2

Fonte: BolognaToday →
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