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Giovedì, 25 Aprile 2024

Strage di Erba, accolto il ricorso sull'analisi dei reperti: ora deciderà la Cassazione

I difensori di Rosa e Olindo chiedono un incidente probatorio su nuovi elementi emersi nelle indagini. Annullata l'ordinanza del tribunale di Brescia che aveva respinto il ricorso: ora la palla passa alla Suprema Corte

Rosa Bazzi e Olindo Romano sono pronti a giocarsi l'ultima carta. I due coniugi non hanno mai smesso di sperare in una revisione del processo e ora, secondo quanto riporta Il Giorno, la Cassazione ha lasciato aperto uno spiraglio.

Il 5 aprile la suprema Corte deciderà infatti se dovrà essere effettuato un incidente probatorio sulle nuove (presunte) prove portate dalla difesa.

Il collegio difensivo parla di alcuni peli, trovati allora proprio sulla felpa del piccolo, che non vennero presi in considerazione,  in particolare un capello castano chiaro lungo dieci centimetri fra la manica destra e il cappuccio. I difensori chiedono anche un'analisi dei margini ungueali e dei polpastrelli del bambino.

Secondo il quotidiano milanese, i difensori di Rosa e Olindo hanno già segnato un punto a loro favore presso la Cassazione: 

Il sostituto procuratore generale Massimo Galli ha depositato la sua requisitoria scritta: il ricorso è giudicato fondato, l’ordinanza bresciana (che aveva dichiarato inammissibile il ricorso, ndr) va annullata e deve essere Brescia a farsi carico dell’incidente probatorio. Il pg parla anche dello "stallo" creato dal rimpallo fra Brescia e Como. Il massacro viene consumato la sera dell’11 dicembre 2006 in un grande caseggiato in via Diaz a Erba.

La strage avvenne in un appartemento di Erba (Como) l'11 dicembre 2006. Nella mattanza rimasero uccise 4 persone, tra le quali un bimbo di poco più due anni. Nella strage, compiuta nell'appartamento di una corte ristrutturata nel centro della cittadina, vennero uccisi Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini con il suo cane. Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, presente sul luogo, si salvò solo perché creduto morto dagli assalitori.

Si scoprirà in seguito che Frigerio aveva una malformazione congenita alla carotide che gli permise di non morire. Il 3 maggio 2011, la Suprema corte di cassazione di Roma ha definitivamente riconosciuto come autori della strage i coniugi Olindo Romano e Angela Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo.

Fonte: Il Giorno →
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