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Mercoledì, 24 Aprile 2024

La guerra dei tabaccai contro i sindaci: "Denunciamo chi vieta le slot machine"

Secondo i tabaccai le ordinanze restrittive causano un danno alle casse pubbliche, privandole delle tasse che derivano dal gioco legale. E' la Stampa oggi a dare ampio spazio a una vicenda che farà discutere

I tabaccai "vanno alla guerra" contro i sindaci che emettono provvedimenti volti a limitare il gioco d'azzardo, vera e propria piaga sociale. 

Ora i tabaccai vogliono denunciare i primi cittadini alla Corte dei Conti per danno erariale. Secondo loro infatti le ordinanze restrittive causano un danno alle casse pubbliche, privandole delle tasse che derivano dal gioco legale. 

E' la Stampa oggi a dare ampio spazio a una vicenda che farà discutere. Il danno economico secondo i tabaccai è di circa 2,5 miliardi di euro l’anno. 

La prima "vittima" della rivolta dei tabaccai è il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd), che il 13 giugno ha emanato un’ordinanza "per contrastare fenomeni patologici connessi al gioco compulsivo".

L'ordinanza prescrive una distanza minima di 500 metri dai «luoghi sensibili» (chiese, scuole, ospedali) e obbliga le sale a chiudere dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21.  

Bergamo è diventata l’unica città italiana in cui il gioco d’azzardo è completamente vietato in alcune ore. 

I gestore delle tabaccherie non ci stanno: loro, che sono concessionari dello Stato per il gioco legale e autorizzati delle questure, reclamano la violazione della libertà di iniziativa economica in un settore legale. 

Inoltre accusano i Comuni di appropriarsi di una competenza legislativa riservata allo Stato. I sindaci rivendicano l’esercizio di poteri legittimi di regolamentazione per tutelare l’ordine pubblico e la salute pubblica in una materia delicata. 

Fonte: La Stampa →
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