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Venerdì, 19 Aprile 2024

Targhe modificate col bianchetto per ingannare l'autovelox: 100mila casi all'anno

E' un'odissea burocratica quella a cui sono costretti migliaia di automobilisti che ricevono multe da luoghi in cui non sono mai stati

Dimostrare di non essere mai stati in quel paese, di non aver mai percorso quella strada, è complicatissimo: è un'odissea burocratica quella a cui sono costretti migliaia di automobilisti che ricevono multe da luoghi in cui non sono mai stati. Com'è possibile? Sono in aumento i "furbi" che con nastro isolante e bianchetto modificano la propria targa. Gli autovelox ovviamente non si accorgono delle targhe contraffatte e la frittata è fatta. Ne scrive oggi diffusamente Luigi Grassia sulla Stampa. Il consiglio è semplice: "Chiedete sempre la foto che documenta l’infrazione - dicono dal Codacons - perché gli errori di lettura sono numerosi, e anche le contraffazioni di targhe". I numeri sono impressionanti: i casi di targhe alterate sfiorerebbero quota 100mila all'anno in Italia. La Polizia Stradale fa del suo meglio e confronta sempre l'auto fotografata dall'autovelox e il modello registrato alla Motorizzazione: "Qualcuno altera le targhe credendo di ingannare le fotocamere, ma è facile smascherarlo. Nel mio ufficio ingrandiamo le foto e nel 99,9% dei casi scopriamo il vero numero della targa taroccata". La Stampa racconta:

La storia prende spunto da un caso concreto. L’automobilista riceve una foto scattata in una grande città italiana, una foto buia e sgranata

Fonte: La Stampa →
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