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Giovedì, 25 Aprile 2024
La sentenza

Sì alle tasse sulle mance: sono redditi da lavoro dipendente

Lo ha stabilito la Cassazione, accogliendo il ricorso del fisco contro un capo ricevimento che aveva incassato circa 84mila euro di mance poi versati in banca

C'è il via libera della Cassazione al pagamento delle tasse sulle mance in contanti. Si tratta di reddito da lavoro dipendente, secondo la suprema corte che ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate contro un capo ricevimento di un lussuoso hotel a 5 stelle della Costa Smeralda che, nel corso dell'anno, aveva incassato secondo il fisco circa 84mila euro di mance poi versati in banca.

Nelle motivazioni dell'ordinanza della Cassazione si legge che l'attuale articolo 51 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir), nel testo post riforma Irpef del 2004, prevede, infatti, una nozione onnicomprensiva di reddito da lavoro dipendente, non più limitata al salario percepito dal datore di lavoro: "Il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere (intendendo con tale espressione la quantificazione dei beni e dei servizi) a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro". E anche le mance in contanti che, anche quando non sono ricevute direttamente dal datore di lavoro, hanno origine dal rapporto subordinato.

Le mance dei vacanzieri ricevute dal capo ricevimento erano state catalogate dall'Agenzia delle Entrate come reddito da lavoro dipendente non dichiarato. Accusato di evasione fiscale, il contribuente si era rivolto ai giudici sostenendo che le mance non potevano essere considerate tassabili perché non comprese nel reddito da lavoro dipendente. La Cassazione ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate contro il capo ricevimento.

Fonte: Il Sole 24 Ore →
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