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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il racconto

Teresa Bellanova e l’incontro con il marito: “Dal Marocco all’Italia per me, ha ricominciato da zero”

I due si sono conosciuti nel 1989 all’aeroporto di Casablanca, dove lei era arrivata con una delegazione di Federbraccianti e lui era il suo interprete. Abdellah El Motassim, figlio di un importate dirigente del monopolio nazionale del Marocco, ha lasciato il suo paese per venire in Italia, dove i suoi titoli di studio non valevano e ha dovuto ricominciare a studiare

Terasa Bellanova, viceministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, racconta l’amore con il marito Abdellah El Motassime, conosciuto per caso all’aeroporto di Casablanca nel 1989. Un incontro di quelli che sembrano scritti nel destino, come ricostruisce Bellanova in un’intervista al Corriere della Sera.

All’epoca Bellanova era stata chiamata a far parte di una delegazione di Federbraccianti in Marocco. Lei non avrebbe dovuto partecipare, perché la scelta era caduta su delegati che parlassero francese, una lingua che non conosceva. Un forfait all’ultimo momento ha cambiato i piani e così Bellenova è partita alla volta di Casablanca. In aeroporto ha trovato, oltre alla delegazione del sindacato marocchino, anche l’interprete, figlio di un importante dirigente del monopolio nazionale del Marocco: Abdellah El Motassime, appunto.

Teresa Bellanova e l'incontro con il marito Abdellah El Motassime

”Ci conosciamo, rimaniamo in contatto, io vado in Marocco per le vacanze ad agosto, stiamo insieme. Io però gli dico che non avrei voluto lasciare l’Italia, la battaglia politica per i braccianti e tutto il lavoro fatto nella Cgil per trasferirmi in Marocco. Qualche mese dopo, il 28 dicembre del 1989, tornerà in Italia con un biglietto di sola andata per stare con me”, ricorda.

Agli inizi però è stata dura. “L’Italia non aveva e non ha alcun accordo col Marocco, per cui tutti i titoli di studio che aveva sono finiti in carta straccia. Abdellah ha lasciato una posizione di privilegi e una carriera già avviata per ricominciare lontano da casa sua insieme a me, senza poter fare affidamento su nulla”. In Puglia, Abdellah El Motassime ha dovuto ricominciare a studiare, partendo dalla terza media. “Non abbiamo mai chiesto favori, abbiamo vissuto con il mio lavoro. Qualche tempo dopo sono rimasta incinta del nostro gioiello, Alessandro”, dice Bellanova. 

Bellanova ha lasciato la scuola proprio dopo la terza media. Avrebbe dovuto iscriversi alle superiori, ma si è ritrovata giovanissima ad assistere la madre malata e il resto della famiglia, mentre il padre si trovava in Svizzera per finire le pagare le cambiali del terreno in cui aveva iniziato a lavorare da mezzadro. Anni durissimi, quelli da bracciante. “Sveglia all’alba, turni di lavoro interminabili, fino al tramonto. Diritti zero”, ricorda. Poi l’ingresso nel sindacato, che insieme al Pci “è stato fondamentale per la mia formazione”. Nel 2014 diventa sottosegretaria del ministro del lavoro e delle politiche sociali, poi viceministro dello sviluppo economico. Nel 2019 giura come ministra delle politiche agricole alimentare e forestali del secondo governo Conte, con un vestito blu elettrico che le valse molte critiche. 

Fonte: Corriere della Sera →
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