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Giovedì, 28 Marzo 2024

"Dovevo uccidere Teresa e Trifone", ma Lorenzo Kari salta l'udienza: è malato

Rinviata al 12 maggio l'udienza in assise di un ex latitante che ai giudici aveva parlato della cosiddetta "pista bresciana", scartata in sede di indagine dai carabinieri

Possibile svolta nel caso di Trifone Ragone e Teresa Costanza, i due fidanzati uccisi a Pordenone il 17  marzo 2015. Il prossimo 12 maggio sarà ascoltato dai giudici Lorenzo Kari, il latitante arrestato dopo un anno e mezzo che "con le sue rivelazioni nell'estate nel 2015 aprì la cosiddetta pista bresciana", come scrive Il Messaggero Veneto. E' uno dei testimoni chiamati in Corte d’assise a Udine dalla difesa di Giosuè Ruotolo, il 27enne di Somma Vesuviana imputato dell’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone.

Agli inquirenti aveva raccontato che mentre era nel carcere di San Vittore, tra il 4 dicembre 2013 e il 15 maggio 2014, un imprenditore di nome "Gianni" gli avrebbe offerto 100mila euro per uccidere due ragazzi di Pordenone, ovvero Trifone e Teresa, perché temeva che quest'ultima potesse rivelare alle autorità informazioni sull'omicidio di Tiziano Stabile, avvenuto a Bedizzole.

Sempre secondo il racconto di Kari, una volta scarcerato nel 2014 un certo Mario sarebbe venuto a fargli visita chiedendogli di fare un sopralluogo a Pordenone nella zona del Palazzetto, assicurandogli inoltre che avrebbe provveduto a procurargli una calibro 7.56. Nel novembre 2014, ci sarebbe stato un secondo incontro con la consegna di 15mila euro contanti. Come scrive però il Messaggero Veneto, Kari agli inquirenti ha spiegato di non aver mai avuto intenzione di commettere il delitto ma soltanto di intascare il denaro, senza più presentarsi agli incontri successivi con Mario. Nel febbraio 2015 Kari fu arrestati per una serie di furti in provincia di Pordenone. 

In carcere Kari sottoscrisse queste dichiarazioni. Dopo essere evaso nell'agosto 2015 è stato riarrestato l'11 aprile scorso. 

Gli investigatori dei carabinieri, ricorda il quotidiano veneto, non hanno creduto alla versione di Kari e lo hanno indagato per false dichiarazioni ai pm e calunnia, ritenendo che avesse "creato una versione artefatta per suo esclusivo interesse(...) per proporsi come eventuale collaboratore e ottenere benefici processuali". La giuria riterrà invece credibili le sue affermazioni? Il suo avocato difensore ha assicurato che Kari "dirà tutto venerdì" all'udienza. 

Fonte: Il Messaggero Veneto →
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