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Venerdì, 19 Aprile 2024

Terremoto, ad Amatrice è crollata anche la scuola antisismica inaugurata nel 2012

"In Italia le scuole che sono in zone a rischio sismico sono almeno 24.000" dice Domenico Angelone, consigliere Nazionale dei Geologi, recatosi sui luoghi del sisma

Amatrice non c'è più, l'ha detto sin dai primi minuti dopo il terremoto il sindaco in quella drammatica telefonata a Radiouno nel cuore della notte di ieri. 

I soccorritori lavorano in silenzio per sentire voci dei vivi. Anche la scuola antisismica si è sbriciolata: l’edificio che ospitava materne, elementari e medie, il Romolo Capranica , inaugurato nel settembre del 2012 con "ogni adeguamento alla vulnerabilità sismica".

 "L'immagine che mi è rimasta impressa è una scuola di Amatrice che è crollata. In Italia le scuole che sono in zone a rischio sismico sono almeno 24.000" dice Domenico Angelone, consigliere Nazionale dei Geologi, recatosi sui luoghi del sisma. 

"Eppure ancora oggi in Italia - ha proseguito Angelone - si continua a costruire senza tener conto di quella che è la conoscenza geologica. La conoscenza geologica non riguarda esclusivamente la natura del terreno, ma le possibili evoluzioni di esso, connesso ai rischi derivanti dalle situazioni locali che rendono ogni sito diverso dall`altro. In Italia dobbiamo porre la geologia al centro delle scelte programmatiche. È necessario il Fascicolo del Fabbricato sugli edifici per verificarne lo stato di salute e puntare alla messa in sicurezza degli edifici strategici come scuole ed ospedali".

Terremoto ad Amatrice (Foto Ansa)

Il Corriere della Sera, in un articolo di Fabrizio Roncone, racconta cosa resta oggi di Amatrice:

I morti li stanno allineando sotto il sole a picco, sotto una polvere bianca che non s’abbassa, in questo prato alla fine di corso Umberto. Di ciò che resta di corso Umberto. Il colpo d’occhio: ovunque, nella parte vecchia del paese, macerie e pareti sbilenche e tetti che aspettano solo un’altra scossa. Tutto è venuto giù in un fumo di tegole e calcinacci ed è rimasto ritto solo il campanile. L’orologio con le lancette che segnano le 3.36. Arriva il parroco, don Savino D’Amelio, e benedice ventuno corpi.

Fonte: Corriere della Sera →
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