Texas: ritardato mentale nel braccio della morte rischia oggi la pena capitale
Il Texas, che conta il maggior numero di esecuzioni capitali in America, ha scavalcato la messa al bando della pena di morte in caso di disabilità mentale
Potrebbe essere giustiziato oggi nello stato americano del Texas, Marvin Wilsons, 54 anni, nonostante il fatto che l'uomo abbia un ritardo mentale.
Wilsons, condannato per aver ucciso un informatore della polizia, ha un quoziente intellettivo di appena 61 punti, ma la macchina della giustizia texana intende ucciderlo con un'iniezione letale nonostante la Corte Suprema degli Stati Uniti abbia bandito le esecuzioni capitali in caso di disabilità mentale.
L'avvocato di Wilsons non ha perso le speranze e ha richiesto al governatore del Texas, il repubblicano Rick Perry, la commutazione della condanna in nome dell'ottavo emendamento della Costituzione americana, che proibisce le punizioni eccessive. Per ora l'esecuzione resta confermata, ma anche Amnesty International, che sta seguendo il caso, ha lanciato un appello online per fermarla.
Il Texas, che conta il maggior numero di esecuzioni capitali in America, circa un terzo di quelle compiute ogni anno, ha scavalcato quanto ordinato dalla Corte Suprema stabilendo un sistema arbitrario per valutare il grado di ritardo mentale dei detenuti.
A rendere ancora più discutibile la condanna a morte di Wilson è la dinamica del suo processo. L'uomo, che spacciava cocaina, fu arrestato insieme a un complice, Terry Lewis, per la morte di Jerry Williams, l'informatore che lo aveva denunciato alla polizia. La discriminante che ha messo Wilson nel braccio della morte, risparmiando Lewis, è stata la testimonianza della moglie del complice. La donna avrebbe infatti dichiarato in tribunale che Wilson le avrebbe confessato di essere stato l'autore diretto dell'assassinio, contrariamente a quanto sostenuto dallo stesso imputato.
