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Venerdì, 29 Marzo 2024

Tiger Sun, l'ex modella che ha combattuto l'Isis a fianco dei curdi

Canadese, 46 anni, mamma di una bambina, Tiger non ha esitato a volare in Siria e imbracciare un fucile per combattere contro le milizie del Califfato. La sua storia in un'intervista al MailOnline

Da modella a combattente in prima linea. Questa è la storia di Tiger Sun, 46enne ex modella canadese che - dopo aver smesso di posare per le riviste di moda - ha raggiunto i curdi in Siria per lottare contro le milizie jihadiste dell'Isis. Per quattro mesi ha combattuto a fianco delle YPJ, le Unità di Protezione delle Donne curde, finché la sua salute non ne ha risentito, obbligandola al ritorno in patria. In quei quattro mesi, come ha raccontato lei stessa in un'intervista al MailOnline, i suoi occhi hanno visto di tutto.

"Ho visto cose che non avrei mai creduto di poter vedere - ha raccontato Tiger Sun - Una volta sono inciampata in un dito. Era carbonizzato, il suo corpo non è mai stato ritrovato. Ho visto una bambina morire per le ferite dopo essere saltata su una mina antiuomo perché i curdi non avevano il personale medico e le attrezzature necessarie per salvarla".

Ma come è nata la decisione di Tiger Sun di combattere con i curdi? La donna, mamma di una bambina, ha raccontato di aver maturato questa scelta dopo essere stata lasciata dal suo fidanzato libanese quando lui è stato costretto a sposarsi con un matrimonio combinato. Tiger Sun inoltre ha riferito di essere rimasta molto colpita dal video di propaganda per l'Isis girato da John McGuire, uno jihadista canadese convertito all'Islam. L'ex modella ha parlato della sua esperienza di combattente, del suo rapporto con gli altri soldati, soprattutto uomini, dai quali si è sempre sentita trattata con rispetto e alla pari.

"Se ho visto della violenza? Se ho visto l'Isis uccidere persone innocenti? Sì, c'ero anche io in guerra. Li ho visti tentare di ucciderci. Vedevamo gli jihadisti e gli uccidevano. Tutto qui. In realtà è tutto molto semplice. Ho pianto quando ho visto morire degli amici, ma bisogna accettarlo perchè sono cose che accadono in guerra. È incredibilmente ingiusto, ma è la realtà dei fatti. Mi fa piangere ancora adesso quando ci penso. Yazidi, arabi, curdi. Tutti hanno perso qualcuno. Molti si sono uniti all'YPG o YPJ per vendetta o perché non avevano più una famiglia. Forse era un modo per nascondere il loro dolore. Raramente ho visto le lacrime nei loro occhi". 

Fonte: Daily Mail →
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