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Sabato, 20 Aprile 2024

Il capo di Apple si confessa: "Sono gay, è un dono di Dio"

Tim Cook, amministratore delegato di Apple, affida il suo coming out a una lettera aperta: "Non l'ho mai detto per privacy, ma sono orgoglioso di essere gay. E' uno dei doni più grandi di Dio"

Era chiaro un po' a tutti. Lo scorso giugno, con un tweet, si era congratulato con cinquemila suoi dipendenti che avevano partecipato al gay pride di San Francisco. Poi il silenzio, non era andato oltre. Almeno fino a questa mattina, quando Tim Cook, amministratore delegato di Apple, ha "confessato" la sua omosessualità, grazie - spiega - a un insegnamento di Martin Luther King. 

Il Ceo di Apple, successore di Steve Jobs, ha affidato il suo coming out a una lettera aperta, titolata "Tim Cook alza la voce", pubblicata su "Bloomberg Businessweek". 

"Io sono orgoglioso di essere gay. Io considero essere gay fra i più grandi doni che Dio mi abbia dato", rivendica subito l'amministratore di Apple, da sempre una delle aziende più gay friendly.

"Nel corso della mia vita personale ho cercato di mantenere un livello minimo di privacy. Ho origini umili e non cerco di attirare l’attenzione sulla mia persona - scrive - Allo stesso tempo, credo profondamente nelle parole di Martin Luther King, che ha detto ‘Cosa stai facendo per gli atri?’. Mi sono reso conto che il desiderio di tutelare la mia privacy personale mi ha trattenuto dal fare qualcosa di importante". 

"Non ho mai negato la mia sessualità, ma non l’ho neanche mai riconosciuta fino a ora. Permettetemi di essere chiaro - continua - io sono orgoglioso di essere gay. Essere gay mi ha fatto capire profondamente cosa voglia dire fare parte di una minoranza. Mi ha reso più empatico, il che ha reso la mia vita più ricca".

Una vita più ricca, ma non senza qualche scoglio. "È stata dura e difficile a volte - ammette Cook - ma mi ha dato il coraggio di essere me stesso, di seguire la mia strada e di superare le avversità e il bigottismo. Quindi, nonostante ammetta che il mondo sia cambiato tanto "da quando ero ragazzino", sottolinea che forse non è stato fatto ancora abbastanza per gli omosessuali.

"Ci sono leggi in alcuni stati che consentono ai datori di lavoro di licenziare le persone unicamente in base al loro orientamento sessuale. Ci sono molti posti in cui i proprietari di casa possono sfrattare i coinquilini gay o in cui non si può andare a trovare il proprio partner in ospedale o condividere l’eredità. Molte persone, in particolare bambini, affrontano paura e abusi ogni giorno a causa del loro orientamento sessuale". 

Una presa di posizione chiara e netta, quella di Cook, che parla evidentemente anche a nome di Apple. "Abbiamo protestato in Arizona quando lo stato ha approvato una legge discriminatoria per la comunità gay. Continueremo a combattere per i nostri valori. Dobbiamo - conclude - costruire un percorso illuminato verso la giustizia tutti insieme, mattone su mattone. Questo è il mio mattone".

Fonte: Bloomberg Businessweek →
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