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Giovedì, 25 Aprile 2024

Tiziana Gamannossi, l'imprenditrice bloccata in Libia da un anno e mezzo: "Aiuto"

È agli arresti da settembre 2016 in Libia perché accusata di frode e spionaggio: tutta colpa di un assegno. La Farnesina sarebbe stata informata da tempo della vicenda

Una brutta avventura, un incubo senza apparenti vie d'uscita per ora.  C'è un'imprenditrice italiana che è bloccata in Libia da un anno e mezzo. Chiede aiuto, vuole tornare a casa. Tiziana Gamannossi è agli arresti da settembre 2016 in Libia perché accusata di frode e spionaggio; ha raccontato al quotidiano toscano la Nazione di aver trascorso 11 mesi e 6 giorni in carcere, e da agosto si trova ai domiciliari in un hotel di Tripoli, a sue spese.

Tutta colpa di un assegno con una firma "falsificata", almeno secondo il governo locale, che durante le indagini avrebbe rettificato l'imputazione in "assegno con firma non perfettamente conforme", racconta la Gamannossi (originaria di Lastra a Signa, Firenze). L'impenditrice lavora nel commercio di materiali edili, impianti industriali, attrezzature per il settore petrolifero, alimentare. Spiega alla Nazione che "dopo un interrogatorio di 12 ore" sull'assegno, "visto che non avevano nulla contro di me, mi hanno detto che ero una spia. Da allora ho avuto un''infinità di udienze" e "hanno aggiunto altre accuse".

La Farnesina - scrive FirenzeToday - sarebbe stata informata da tempo della vicenda. Vari passi sono stati effettuati, sia in Italia dal ministero degli esteri sia in Libia dalla Rappresentanza diplomatica, per chiedere una rapida soluzione della vicenda e per sostenere la richiesta di libertà provvisoria.

Fonte: FirenzeToday →
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