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Giovedì, 28 Marzo 2024

"Questo è un posto civile, non siamo a Palermo": frase shock del giudice a Trento

"Non volevo offendere la città di Palermo, solamente zittire quell'avvocato scorretto". Si giustifica così il giudice di Trento finito nell'occhio del ciclone per la frase "razzista" pronunciata durante un dibattimento

"Avvocato, lei taccia, perché qua siamo in un posto civile, non siamo a Palermo". E' quanto avrebbe detto, in un momento d'ira evidentemente fuori luogo, un giudice del Tribunale di Trento. A riportare la frase è l'avvocato siciliano Stefano Giordano, che ha raccontato l'episodio alla stampa. E la notizia sta già facendo il giro del web.

Ancora più grave sarebbe il contesto nel quale la frase è stata pronunciata: un'udienza  di riesame con un indagato palermitano. Difficile al momento accertare come siano andate davvero le  cose, lo racconta lo stesso avvocato Giordano: "Nonostante le numerose richieste, non sono riuscito a ottenere dalla cancelleria del Tribunale del Riesame di Trento copia del suddetto verbale; manifesto la mia preoccupazione per quanto accaduto in quanto avvocato, in quanto cittadino italiano e, soprattutto, in quanto palermitano".

Il legale, scrive PalermoToday, fa sapere inoltre di aver preparato insieme al presidente del'Ordine di Palermo, l'avvocato Francesco Greco, un esposto che è stato prontamente inviato al Csm e alle altre autorità istituzionali competenti.

"Non volevo offendere la città di Palermo, solamente zittire quell'avvocato scorretto". Si giustifica così il giudice di Trento finito nell'occhio del ciclone per la frase "razzista" pronunciata durante un dibattimento. Ma intanto è stato aperto un fascicolo sul tavolo del ministro della Giustizia. Il guardasigilli Andrea Orlando ha incaricato gli ispettori di svolgere accertamenti “

Fonte: PalermoToday →
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