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Mercoledì, 24 Aprile 2024

"Tutor, brevetto copiato: vanno rimossi". Autostrade per l'Italia: "Li sostituiamo"

La società Autostrade per l'Italia ha annunciato che i controlli resteranno seppure con un sistema diverso

Autostrade per l'Italia è stata condannata a rimuovere e distruggere tutti i Tutor esistenti sulla rete autostradale perché costituiscono una violazione di brevetto. E' quello che ha stabilito la Corte d'Appello di Roma, al termine di una causa avviata nel 2006. 

Come scrive l'edizione fiorentina di Repubblica, secondo i giudici romani "il sistema di sorveglianza sul traffico autostradale denominato Tutor installato da Autostrade per l'Italia sulla rete da essa gestita in concessione, costituisce contraffazione del brevetto di cui è titolare una piccola azienda di Greve in Chianti, la Craft". 

Autostrade per l'Italia non potrà più "fabbricare, commercializzare e utilizzare il sistema in violazione del brevetto". Non solo: "per ogni giorno di ritardo Autostrade dovrà pagare a titolo di sanzione civile 500 euro in favore della Craft. La società è stata anche condannata al pagamento delle spese legali". 

Tutor autostradali: come funzionano e dove si trovano 

La replica di Autostrade per l'Italia

Pronta è arrivata la replica di Autostrade per l'Italia, che in una nota ha specificato che il Tutor non verrà rimosso ma sostituito immediatamente con un altro sistema

Il Tutor non verrà rimosso dalla rete di Autostrade per l’Italia, ma sarà immediatamente sostituito con un nuovo sistema diverso da quello attuale. La decisione di oggi della Corte d’Appello di Roma, che ha stabilito che i Tutor costituirebbero una forma di violazione del brevetto della Craft, sarà impugnata presso la Corte di Cassazione da Autostrade per l’Italia, le cui ragioni sono state riconosciute fondate da 4 precedenti sentenze di merito in tutti i gradi di giudizio. Tuttavia, per evitare che vengano annullati i benefici del Tutor che ha ridotto del 70% il numero di morti sulla rete autostradale, Autostrade per l’Italia si farà carico della sanzione pecuniaria prevista per mantenere attivo il sistema attuale fino alla sostituzione integrale degli apparati con altro sistema di rilevazione della velocità media, che avverrà entro tre settimane. La decisione della Corte d’Appello di Roma riconosce che non c’è stato alcun arricchimento da parte di Autostrade per l’Italia, non avendo la concessionaria ottenuto alcun vantaggio economico dall’utilizzo del sistema che ha come unico obiettivo quello di tutelare la sicurezza dei clienti, né alcun danno per Craft. Pertanto, la sentenza di oggi non prevede alcun indennizzo a beneficio di Craft per l’utilizzo del sistema.

Fonte: La Repubblica →
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