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Venerdì, 29 Marzo 2024
A sparare è stato un coetaneo / Stati Uniti d'America

Finta rapina per YouTube finisce nel sangue: 20enne ucciso in un parcheggio

Voleva girare un video e riprendere le reazioni terrorizzate di un gruppo di persone ignare, ma uno di loro ha pensato che fosse tutto vero e ha aperto il fuoco contro di lui: la tragedia a Nashville, negli Stati Uniti

Si è avvicinato con un amico a un gruppo di persone in un parcheggio armato con un coltello da macellaio. Voleva solo fare uno scherzo, riprendere i loro volti terrorizzati, per poi farne un video per il suo canale Youtube, ma uno di loro ha reagito credendo si trattasse di una rapina vera e ha aperto il fuoco, uccidendolo. È morto così Timothy Wilks, ventenne youtuber, ucciso a colpi d’arma da fuoco nel parcheggio di un “parco avventura” a Nashville, negli Stati Uniti.

L’amico che era con lui ha raccontato alla polizia che non avevano intenzione di portare a termine una vera e propria rapina, ma solo di girare un video con le reazioni spaventate delle ignare persone che si trovavano nel parcheggio. Convinto invece di essere vittima di una rapina e che Wilks volesse effettivamente fare del male a lui e agli altri, il 23enne David Starnes jr. ha preso la sua pistola e ha sparato contro il ragazzo. Alla polizia Starnes ha detto che non sapeva che si trattasse di uno scherzo.

Al momento la polizia di Nashville non ha effettuato nessun arresto per la morte di Timothy Wilks ma la posizione di Starnes è al vaglio e gli agenti stanno indagando per determinare con certezza se effettivamente il 23enne abbia agito per legittima difesa.

Il fenomeno delle rapine per scherzo su YouTube

Come ricorda BuzzFeed News, scherzi come quello architetto da Wilks sono molto popolari su Youtube. Lo scorso agosto, due gemelli tiktoker - Alan e Axel Stokes - sono stati accusati di procurato allarme e falso sequestro di persona dopo essersi mascherati da “rapinatori di banche” in fuga per realizzare un video. Diversi cittadini avevano telefonato alla polizia per segnalare i “rapinatori” e un autista di Uber, che si era rifiutato di farli salire sulla sua auto, era stato circondato dagli agenti, finché non era stato chiaro che in realtà non era coinvolto in alcun modo nello scherzo.

“Questi non sono scherzi. Sono crimini che avrebbero potuto causare il ferimento o addirittura l’uccisione di qualcuno”, aveva detto il procuratore distrettuale Todd Spitzer. “Le forze dell’ordine hanno giurato di proteggere i cittadini e quando qualcuno chiama i servizi di emergenza per denunciare una rapina in banca, loro risponderanno per salvare delle vite. Invece, in questo caso hanno scoperto che non era altro che un contorto tentativo di guadagnare più popolarità su internet mettendo inutilmente in pericolo cittadini e agenti della polizia”. 

Fonte: BuzzFeed →
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