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Sabato, 20 Aprile 2024

Il testamento di Eco: "Non organizzate convegni su di me per almeno 10 anni"

Umberto Eco chiede espressamente alla moglie e ai figli di non organizzare giornate di studio o eventi pubblici intitolati a suo nome per almeno 10 anni, ovvero almeno fino al 2026

A un mese dalla morte, si apprende che nel suo testamento Umberto Eco ha fatto una richiesta ben precisa: "Non autorizzate convegni su di me per i prossimi 10 anni". Il filosofo stupisce e diverte ancora, prendendosi gioco di quel mondo accademico che conosceva come nessuno in Italia. 

Eco chiede espressamente alla moglie e ai figli di non organizzare giornate di studio e di non dare il via libera a eventi pubblici, accademici e non, intitolati a suo nome per almeno 10 anni, ovvero almeno fino al 2026. 

La vedova di Umberto Eco, Renate Ramge, lo ha detto come riporta l'edizione locale di Repubblica alla semiologa, docente all’Università di Bologna ed ex collaboratrice di Eco, Patrizia Violi.

L'assessore alla Cultura di Bologna, Davide Conte, conferma: "La notizia ci è stata data dalla professoressa Violi la scorsa domenica quando stavamo inaugurando la piazza coperta della biblioteca Sala Borsa, che ha ora il nome di Umberto Eco. Il nostro non era un convegno sul professore, ma solo un’iniziativa per ricordarlo. Comunque non abbiamo in programma convegni per il futuro".

Il Fatto Quotidiano scrive che il divieto non sarà probabilmente rispettato in ogni caso: 

La richiesta di silenzio è stata vista dai docenti, dagli ex collaboratori dello scrittore e dai suoi studenti come un ultimo “colpo di genio.

Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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