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Sabato, 20 Aprile 2024

Untore Hiv a Roma: "Valentino ci ha contagiate apposta, ne sono sicura"

Valentino T. è in carcere, accusato di lesioni personali gravissime: sieropositivo dal 2006, conosceva le sue “prede” su internet, le incontrava, le spingeva ad avere rapporti non protetti. Dimostra secondo il giudice "un atteggiamento di assoluta insensibilità e quasi di disinteresse"

Parla una delle vittime dell'untore di Roma, il giovane che avrebbe volontariamente infettato con il virus dell'Hiv molte ragazze con cui aveva rapporti sessuali non protetti.

"Il suo obiettivo - dice al Tempo -  era quello di contagiare, ne sono convinta. Da quando, un anno fa, ho scoperto di essere sieropositiva, la rabbia non mi lascia più. Non aveva nessun diritto di scegliere me, e tante come me. Quello che vorrei ora è la sua confessione; non mi libererebbe dalla patologia, ma mi darebbe pace mentale e un po’ di serenità".

Valentino T. è in carcere, accusato di lesioni personali gravissime: sieropositivo dal 2006, conosceva le sue “prede” su internet, le incontrava, le spingeva ad avere rapporti non protetti. Dimostra secondo il giudice "un atteggiamento di assoluta insensibilità e quasi di disinteresse per la condizione di salute delle partner gravemente minacciate dalla foga bulimica di appagamento sessuale".

Nelle parole che Fortunata trova per raccontare la sua storia ci sono la fierezza e il coraggio che non ha avuto il partner, prima, quando le ha nascosto di essere affetto da Hiv, poi, quando, una volta scoperto, ha continuato a negare l’evidenza. Valentino T. ha fatto dell’amore, del sesso non protetto, uno strumento scientifico di morte.

Fortunata racconta di aver incontrato Valentino T. per la prima volta in chat nel 2008.

Fonte: Il Tempo →
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