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Mercoledì, 24 Aprile 2024

I vaccini forzati per l'esercito: "No alle schedature dei militari"

il generale Roberto Nardone ha deciso di vaccinare tutti i militari che si occupano di vaccini, tamponi e ospedali da campo, circa 2800. E questo in base al decreto legge n. 44 primo aprile

Attualmente la somministrazione di vaccini contro il coronavirus ai militari è sospesa, in quanto doveva essere effettuata con AstraZeneca. Il comandante dei Supporti logistici dell'esercito, ovvero il generale Roberto Nardone, ha però deciso di vaccinare tutti i militari che si occupano di vaccini, tamponi e ospedali da campo, circa 2800. E questo in base al decreto legge n. 44 primo aprile, visto che riguarda anche "gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali” (art. 4).

Dal 14 aprile quindi i Reggimenti di Sanità impegnati nelle missioni Minerva (vaccinazione dei militari), Eos (trasporto dei vaccini) e Igea (tamponi), così come quelli impegnati negli ospedali da campo di Aosta, Cosenza e Perugia, sono vaccinati obbligatoriamente. Così come, scrive oggi Il Fatto Quotidiano, anche chi fa la guardia agli ospedali da campo o agli hub vaccinali. Esattamente come l'addetto alla reception, alle pulizie o alle manutenzioni di uno studio medico.

“In caso di mancato assenso ” alla vaccinazione, il personale dovrà essere “segnalato” e “impiegato, ove possibile, in altre attività o mansioni. In caso di impossibilità a ricoprire incarichi differenti, sarà cura del comando di appartenenza provvedere alla segnalazione per l’attuazione di quanto previsto dal comma 8 del decreto (Sospensione senza retribuzione)”, scrive Nardone.

Ma uno dei sindacati dell'Esercito contesta l’ordine. Per il Siamo Esercito (Sindacato italiano autonomo militare organizzato) è “una fuga in avanti” perché “il Dicastero della Difesa pare non abbia emanato nessuna Circolare al riguardo”.

Il sindacato, guidato dal caporalmaggiore scelto Davide Del Curatolo, ha scritto al ministro della Difesa Lorenzo Guerini e ai capi di Stato maggiore della Difesa e dell'Esercito. “Un militare dell'Esercito è tenuto a vaccinarsi e uno della Marina che fa lo stesso lavoro no?”, si chiede un responsabile del Siamo, una delle 35 “associazioni a carattere sindacale” ammesse dalla Difesa ma prive di prerogative come la firma dei contratti, a tre anni dalla sentenza che ha riconosciuto i diritti sindacali dei militari.

“Non siamo contro le vaccinazioni, chiediamo solo chiarezza”, dicono dal Siamo, che dichiara un migliaio di iscritti. Tanto più che il giorno dopo l’ordine di Nardone le vaccinazioni sono state sospese dal governo, con provvedimento del commissario straordinario Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo, che è anche il comandante logistico dell’Esercito anche se Nardone non dipende da lui.

C'è anche un problema di "schedatura", visto che il Siamo ha ottenuto un parere del Garante della Privacy in cui si dice che “Il datore di lavoro non può acquisire l'informazione relativa all'informazione relativa all'intenzione dei propri dipendenti di aderire o meno alla campagna vaccinale”. Il parere è stato firmato dal dirigente Francesco Modafferi dell'ufficio del Garante.  

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Fonte: Il Fatto Quotidiano →
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