Vaticano shock, parla Charamsa: "Un prete su due è gay"

Lo scorso autunno aveva sorpreso tutti raccontando al mondo della sua omosessualità. Monsignor Krzysztof Charamsa, l'ex teologo ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede, si definisce da allora "sacerdote omosessuale, felice e orgoglioso della propria identità".

Torna a parlare con la stampa e lo fa con Alessandro Milan di Libero. Tanti gli spunti interessanti nell'intervista. Oggi Charamsa vive a Barcellona con il compagno Eduard Planas; si considera un prete "migliore di prima. La mia parrocchia è il mondo" dice. 

Non ha mai avuto dietro di sé alcuna lobby, non fu manovrato da nessuno, e ci tiene a specificarlo: "Dietro di me avevo solo Eduard, il mio compagno. Tutto ciò che ho fatto è stato grazie a Dio e a due amici conosciuti due giorni prima. Due omosessuali inglesi, cristiani, cattolici che erano a Roma per una sorta di contro-Sinodo. Non avevo dietro di me alcuna organizzazione".

L'omosessualità secondo Charamsa è diffusissima nella Chiesa: 

Ma quanti sono i preti gay? 
«È uno dei segreti meglio protetti in Vaticano». 
Secondo lei? 
«Per esperienza direi il 50% di quelli incontrati. Secondo un autore americano sono anche di più, il 60%, stando alle sue ricerche sul clero nordamericano». 

"La Chiesa è un rifugio per gli omosessuali. E in loro si sviluppa una omofobia interiorizzata. Queste persone vengono da una parte "salvate", nello stesso tempo però sono dominate e represse in un fondamentale elemento della loro personalità, la sessualità" continua. 

Tra gli omosessuali ci sono anche cardinali? 
«Il discorso coinvolge tutti, dai papi ai diaconi». 
Papi? Addirittura? 
«A me non interessa fare nomi, ma ci sono fonti che affermano l' omosessualità di questo o quel Papa. Ma il tema è tabù».