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Venerdì, 19 Aprile 2024

Fukushima, 4 anni dopo il disastro nucleare le prime immagini dall'interno del reattore

Alcuni sofisticati robot sono stati fatti entrare all'interno del reattore della centrale nucleare di Fukushima, quattro anni dopo l'incidente nucleare provocato dal terremoto e maremoto che colpirono il Giappone

L'uomo lì non può entrare, non può nemmeno avvicinarsi e chissà se potrà farlo in futuro. Alcuni sofisticati robot sono stati fatti entrare all'interno del reattore della centrale nucleare di Fukushima, quattro anni dopo l'incidente nucleare provocato dal terremoto e maremoto che colpirono il Giappone. Oggi la TEPCO, l'azienda responsabile dell'impianto, ha deciso di diffondere pubblicamente il video. Scene spettrali ovviamente. TEPCO in questi anni è finita nella bufera per il mancato rispetto, all'epoca, di alcune basilari norme di sicurezza. Proprio nell'ottica di una maggiore trasparenza ora rende note le condizioni all'interno del reattore in base ai dati rilevati proprio da robot teleguidati.

E' una missione molto complessa, e infatti il primo robot all'interno del reattore è andato a finire contro un ostacolo e non potrà più essere recuperato. E' andata meglio invece con un secondo robot ha però percorso più strada all'interno del vaso di contenimento primario, fornendo dati parzialmente incoraggianti. Oggi il grado di radioattività e la temperatura (intorno ai 20°C) presentano valori più bassi di quello che temevano gli esperti. Il robot è rimasto per tre giorni dentro al reattore registrando dati, mentre in principio si pensava che avrebbe resistito solo per una manciata di ore.

Il dibattito sul nucleare è molto partecipato in Giappone dal 2011 in poi. Pochi giorni fa un tribunale giapponese ha giudicato non idonei alla riattivazione due reattori atomici considerati sicuri dall'authority per il nucleare, bloccando de facto il riavvio dei due blocchi. Una corte della provincia di Fuji, nell'Ovest del Giappone, dove sono impiantati i reattori Takahama 3 e 4, ha deciso che non vi sono le condizioni per autorizzare la rimessa in funzione. Una decisione non gradita dai sostenitori del nucleare, che hanno manifestato fuori dal tribunale il loro dissenso. "La giustizia ferma il riavvio", era scritto su uno striscione all'uscita della corte. Eppure l'authority competente per la sicurezza degli impianti aveva giudicato lo scorso dicembre, poi confermato a febbraio, che questi due reattori rispondono ai più rigidi criteri imposti dopo il disastro di Fukushima.

Fonte: New Scientist →
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