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Venerdì, 19 Aprile 2024

Vigile assenteista che timbrava in mutande: "Sono un capro espiatorio"

Le immagini del vigile che timbrava in mutande hanno fatto il giro d'Italia: "A Sanremo vogliono incastrarmi" dice Alberto Muraglia intervistato da Repubblica

Suo malgrado, le immagini del vigile che timbrava in mutande hanno fatto il giro d'Italia, tra critiche, ironia e disillusione: "A Sanremo vogliono incastrarmi" dice Alberto Muraglia intervistato da Repubblica: "E' un errore giudiziario, un ingranaggio più grande di me". E' stato licenziato, e con lui altri sei dipendenti assenteisti. 

Muraglia ritiene di essere finito in un meccanismo infernale più grande di lui, sostiene di non avere colpe e spiega perché era in slip a timbrare il cartellino: "In tutta la mia carriera sono stato costretto a timbrare in slip in sei occasioni", spiega il vigile; si trattava sempre di "festivi, quando il mercato comunale è chiuso". Secondo lui il motivo è in realtà semplice: "Il mio alloggio, dove vivo con la mia famiglia, il mio ufficio e la timbratrice sono nello stesso edificio".

Doveva fare in fretta perché "c'era la necessità di stringere i tempi per la rimozione di veicoli che ostacolavano il posizionamento dei banchi del mercato" e spiega anche che in un caso, quando si correva la Milano-Sanremo, lo fece "per non attraversare casa bagnato fradicio". Muraglia sostiene insomma di essere stato incastrato e prova anche a spiegare la ragione per cui i video mostrano la figlia e la moglie timbrare il suo cartellino. "Sono stato superficiale", confessa, ma aggiunge anche che in quelle occasioni era comunque presente e si era "attardato a chiudere pratiche d'ufficio".

La verità è che quando ho timbrato in abiti succinti ero certo di non esporre né me, né l'Amministrazione ad un danno d'immagine, posto che in quei giorni e in quelle ore i locali erano chiusi a chiunque

Pensa di essere un capro espiatorio. "Sono vittima di un errore giudiziario, sono finito dentro un ingranaggio più grande di me. Si, adesso pago io, ma non solo io. Lo ha scritto pure chi mi ha licenziato".

Fonte: Repubblica Genova →
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